Tagli da 5 milioni all’agricoltura, Coldiretti: «Fatto gravissimo. È una coltellata alle aziende»

Pietropaolo Martinelli
La denuncia: «Invece di sostenere le imprese, si sottraggono i fondi». Nuove generazioni a rischio: «Ora solo il 3% dei giovani agricoltori potrà rientrare nell’avviso»
PESCARA. Da amici a critici, quando si parla di finanziamenti, il passo è breve. Dopo la denuncia di Cia Abruzzo, anche Coldiretti si unisce alla querelle per il taglio da 5 milioni di euro al bando regionale per “gli investimenti produttivi per la competitività delle aziende agricole”, ridotto da 15 a 10 milioni. L’associazione parla di «una coltellata» inferta dalla Regione alle aziende abruzzesi. E pensare che appena qualche giorno fa il presidente Marco Marsilio aveva partecipato, cappellino giallo dell’associazione in testa, all’evento “Villaggio Coldiretti” organizzato a Pescara. Una giornata passata tra selfie, sorrisi e prodotti tipici locali che ora assumono il gusto amaro della polemica.
Secondo Coldiretti, con la riduzione del finanziamento si sferra un «colpo durissimo» alla nuova generazione di agricoltori abruzzesi, perché «saranno appena 30 le giovani aziende – su 190 under 40 insediati nel 2025 e circa 900 dal 2022 – che potranno accedere al bando. In percentuale, significa che sarà finanziato solo il 3% delle giovani imprese potenzialmente beneficiarie: le altre dovranno attendere il 2029 per poter contare su nuovi contributi per ammodernare strutture e attrezzature». Secondo il presidente di Coldiretti Abruzzo Pietropaolo Martinelli la riduzione delle risorse è «gravissima. Va contro il principio stesso che ispira il bando, uno strumento strategico pensato per favorire l’innovazione aziendale, sostenere i giovani agricoltori e aiutare le aziende delle aree interne e svantaggiate».
Parole dure arrivano anche dal direttore regionale dell’associazione Marino Pilati, che evidenzia come il taglio sia stato attuato «senza alcun confronto e al di fuori del tavolo di partenariato». «Si sta togliendo il sostegno più concreto allo sviluppo delle imprese», tuona Pilati, «questo taglio è un vero controsenso: occorrono più risorse, non meno. Le nostre aziende, soprattutto quelle guidate da giovani, devono investire in macchinari, serre, irrigazione per rimanere competitive e sostenibili. Tagliare 5 milioni significa lasciare tantissime imprese senza la possibilità di programmare e crescere. La prossima settimana presenteremo un documento ufficiale alla Regione chiedendo che vengano ripristinati i fondi».
A denunciare per prima il taglio era stata Cia Abruzzo. Il presidente Nicola Sichetti aveva parlato di una scelta «grave e incomprensibile» che «incide direttamente sulla capacità di investimento delle imprese agricole abruzzesi e sulla loro competitività, in un momento in cui il settore ha bisogno di sostegno e certezze». Anche Sichetti sottolinea l’unilateralità di questa decisione: «È stata adottata senza alcun confronto preventivo con le organizzazioni professionali agricole», tuona, «che rappresentano il tessuto produttivo e conoscono le reali necessità del territorio».
Il vicepresidente della giunta con delega all’Agricoltura Emanuele Imprudente prova a smorzare le polemiche: «Nessun agricoltore verrà penalizzato. Abbiamo spostato le risorse solo temporaneamente per permettere la realizzazione di altri progetti che rischiavano di essere compromessi. Successivamente reintegreremo il bando con le risorse disponibili».
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