Il cartello che annuncia il blocco sull'A14 con 10 km di coda dopo Val Vibrata

I DIVIETI IN AUTOSTRADA

Tir sulla Statale 16 come vent'anni fa, scoppiano traffico e proteste. E sull'A14 10 km di coda!

Giorni "di fuoco" a seguito della chiusura del viadotto Cerrano tra Pineto e Pescara. I sindaci della costa preoccupati per sicurezza e smog, arrabbiati anche gli autotrasportatori. I deputati Zennaro e D'Alessandro sollecitano il ministro ad intervenire.  E la Procura di Avellino dissequestra alcune barriere, ma non quelle nel tratto abruzzese

PESCARA. Tutto come previsto: un caos. E può anche peggiorare. Nel primo giorno di traffico dei mezzi pesanti deviati sulla Statale 16 _ dopo la chiusura ai Tir del viadotto Cerrano dell'autostrada nel tratto tra i caselli di Pescara Nord/Città Sant'Angelo - Atri/Pineto _ si formano code e intasamenti alle rotonde e scoppiano le proteste dei sindaci dei comuni intasati dal passaggio dei camion. A tutto questo si aggiungono le file chilometriche di auto sulle stessa autostrada a causa del restringimento della carreggiata sugli altri viadotti dove permane il sequestro delle barriere in new jersey da parte della procura di Avellino. Traffico intenso, in particolare, in direzione sud. Al punto che alle ore 18 sono stati almeno 5 i chilometri di coda tra Roseto e Pescara Nord, e oltre 7 chilometri tra Fermo e Grottammare, nelle Marche.

Sulla Statale 16 sembra di essere tornati agli Novanta quando in strada scendeva la protesta contro il passaggio dei "bisonti" sotto la guida di Pio Rapagnà. Città Sant'Angelo, Silvi e Pineto i comuni direttamente interessati, senza escludere Roseto che "soffre" della chiusura del casello autostradale. Con una fondamentale differenza: che vent'anni fa la Statale 16 non era così fortemente urbanizzata come oggi. Chiari i disagi, le ripercussioni a livello commerciale e anche i pericoli. I Tir sono obbligati a transitare vicino a case e scuole, centri commerciali, attraversano quartieri, aggirano rondò e si fermano e ripartono tra nuvole di smog dai semafori realizzati per il solo traffico urbano.

"Colonne di Tir e Statale intasata sono solo le prime conseguenze, in un periodo, quello natalizio, in cui il traffico è ovviamente maggiore", sottolinea il sindaco di Pineto Robert Verrocchio non escludendo a questo punto il varo di una sorta di piano di emergenza della viabilità nei prossimi giorni. Ma sono tutti i sindaci della costa a ricordare come in realtà auspicavano una soluzione diversa dei problemi che riguardano l'autostrada con la sottoscrizione di un documento firmato insieme a parlamentari e Provincia di Teramo.

"Dobbiamo assorbire questo colpo con la Protezione civile e la polizia locale. Se non dovessimo farcela chiederemo aiuto alla Regione Abruzzo. Se dovesse esserci sofferenza per la popolazione non escludo azioni a tutela della salute dei miei cittadini", fa il punto il sindaco di Città Sant'Angelo, Matteo Perazzetti.

"Silvi non può assorbire un traffico di circa 1800 mezzi pesanti al giorno, soprattutto siamo preoccupati per la salute dei cittadini, per questo abbiamo chiesto proprio oggi alla Regione Abruzzo, alla Asl e all'Arta il monitoraggio attraverso una centralina per valutare i flussi delle emissioni delle polveri sottili e l'impatto acustico che, nelle ore notturne, il transito dei mezzi pesanti potrebbe determinare", gli fa eco Andrea Scordella, sindaco del comune teramano.

La Cna Fita (autotrasporto) nazionale, parla di "ultima tegola per l'autotrasporto": "Il conto di questi problemi di viabilità, in termini economici, ambientali e sociali - sottolinea l'associazione - viene pagato ancora una volta dagli autotrasportatori italiani e stranieri che malauguratamente si trovano a percorrere quella che una volta era una arteria vitale del Paese e che oggi, invece, è ridotta a un percorso fatto di continui ostacoli tra cantieri e sequestri. Chiediamo che i decisori pubblici - conclude Cna Fita - si attivino per riconoscere un giusto indennizzo a chi oggi vive sulla propria pelle un problema creato da altri. E chiediamo anche che tutte le parti in causa si siedano subito intorno a un tavolo per risolvere celermente e definitivamente questa incresciosa situazione".

Il deputato Antonio Zennaro, di Tortoreto, ha in una nota fatto sapere di aver chiesto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, di prendere una posizione netta affinché si trovi il prima possibile una soluzione al ripristino della piena fruibilità dell'A14 abruzzese: "Passato il Natale ci sarà Pasqua e poi l'estate, la viabilità e la sicurezza sono le priorità, ma altrettanto importanti sono le conseguenze che possono esserci per le attività economiche e turistiche".

E a proposito delle barriere sequestrate sui viadotti dell'A14 qualcosa si muove: la procura della Repubblica di Avellino ha accolto l'istanza di Autostrade per l'Italia e ha dissequestrato alcune della barriere di sicurezza "bordo-ponte" per consentire lo svolgimento dei lavori per la messa in sicurezza. Nessuna di queste barriere dissequestrate si trova però in Abruzzo. Sono lungo le seguenti tratte: per l'Autostrada A14, i viadotti Fosso San Biagio, Campo Filone, Petronilla (tra le uscite di Pedaso e Grottammare); per l'A16 i viadotti Lenze-Pezze, Scrofeta Vergine, Sabato, Francia, Pietragemma, Boscogrande, Vallone del Duca (tra le uscite di Baiano e Benevento). I primi cantieri dovrebbero aprire lunedì prossimo. Quando tocca alle barriere lungo il tratto autostradale abruzzese?

"Ero stato facile profeta quando ho scritto al Ministro De Micheli, dopo l'interrogazione, senza ancora avere risposta. Ed arriviamo oggi sulla A14, con i sequestri plurimi, la deviazioni dei tir sulla Statale, a blocchi sia nella viabilità autostradale, sia in quella ordinaria": afferma il deputato abruzzese di Italia Viva Camillo D'Alessandro che ha rilevato come sull'autostrada, dopo Va Vibrata si sia formata una coda di 10 km. "Ed il concessionario continua a pretendere gli stessi pedaggi come se garantisse un traffico normale", aggiunge, "sono pronto ad azioni clomorose, se continua cosi porterò centinaia di automobilisti e trasportatori a Roma, sono pronti ad attivare una classe action nei confronti del concessionario per vedersi riconosciuti i danni che subiscono ogni giorno". D'Alessandro auspica un intervento del Governo, sulle tariffe, ma sopratutto un confronto con concessionario e Procura: "Non si può andare avanti così. Non bastano i Prefetti, serve il minstero delle Infrastrutture. Lo Stato non può essere spettatore passivo".

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