Un concerto per il garibaldino abruzzese

Nel 150º della morte di Pietro Baiocchi, abruzzese di Atri e ufficiale garibaldino dei Mille

ATRI. Le celebrazioni per i 150 anni dell’Impresa dei Mille, pur iniziate in sordina si vanno facendo sempre più numerose in ogni parte d’Italia, con quello spirito di spontaneità che resta, tra le tante perdute, forse la migliore caratteristica degli italiani. E questa spinta a celebrare la grande epopea garibaldina sta facendo da volano anche ai 150 anni dell’Unità d’Italia che, celebrandosi il prossimo anno, ricevono una spinta e la creazione di un favorevole clima da queste garibaldine del 2010.

In Abruzzo la Fondazione Tercas ha così voluto dedicare il suo Concerto di primavera proprio alla ricorrenza dei Mille cogliendo l’opportunità di celebrare Pietro Baiocchi, abruzzese di Atri, che fu ufficiale garibaldino, unico della nostra regione a sbarcare con i 1.089 di Marsala e che cadde alla presa di Palermo il 27 maggio 1860 (a 26 anni appena compiuti). Così, mentre il Comune di Atri ha ricordato il suo figlio con un convegno e l’apposizione di una nuova lapide a suo ricordo, la Fondazione Tercas, proprio nel giorno 150º dell’eroica morte di Baiocchi tiene ad Atri un concerto a lui dedicato e alle musiche garibaldine e della tradizione risorgimentale italiana. Il concerto, artisticamente progettato da Francesco Sanvitale, che oltre a essere consulente musicale della Fondazione, è anche un esperto studioso di Garibaldi e della musica risorgimentale, si terrà al teatro Comunale di Atri giovedì 27 alle 21 con ingresso gratuito. Sotto la bacchetta di Marco Moresco si esibirà l’Orchestra sinfonica abruzzese con il coro di Fondazioni all’Opera Tercas, e la partecipazione del baritono Cuneyt Unsal e dell’attore Giampiero Mancini.

Il programma prevede una parte iniziale creata per il testo da Francesco Sanvitale e musicata dal compositore Marco Moresco che va sotto il titolo: «Era uno dei Mille!...» in onore di Pietro Baiocchi, Cantata per baritono recitante, coro maschile e orchestra, composizione che viene data in prima esecuzione assoluta ad Atri.

Seguiranno Inni e canti del Risorgimento e della tradizione garibaldina con alcuni brani famosi come «La bandiera tricolore», «L’addio del volontario», «Camicia rossa», «L’inno di Garibaldi», «Suona la tromba», composta da Verdi su testo di Goffredo Mameli e poi canzoni come «Mia sposa sarà la mia bandiera», di Augusto Rotoli e «Carmela», di Francesco Paolo Tosti, brano in cui il musicista abruzzese sottolinea il testo che canta di una giovane che attende il ritorno del suo innamorato garibaldino con un’amabile e discreto inserto dall’Inno di Garibaldi.
Tutte le trascrizioni per coro e orchestra sono di Moresco con la collaborazione, per alcune parti corali, di Paolo Speca.

La produzione è della Riccitelli di Teramo. La cantata di Sanvitale e Moresco si compone di vari momenti affidati al coro e all’orchestra, alla sola orchestra, al baritono e alla voce recitante che interpreta anche la «Canzone di Nino Bixio».

Il testo evoca lo straordinario stupore patriottico dei Mille alla loro partenza cui fa eco l’orgoglio di Pietro Baiocchi per la partecipazione all’impresa ricordando gli insegnamenti dell’abate Mambelli, che fu un importante intellettuale di Atri con una caratura però nazionale per l’amicizia e il ricco carteggio avuto con Mazzini e altri protagonisti del Risorgimento italiano: una figura che attende ancora di essere studiata a fondo per il grande contributo che dette all’idea dell’Italia unita.

La cantata si svolge a pezzi chiusi che rievocano situazioni e stati d’animo di quei giorni fino alla battaglia di Palermo e alla morte di Baiocchi. Qui, in conclusione, un coro finale interpretando la voce dell’Italia unita, rassicura Baiocchi che la sua morte non è stata inutile, compiendo anche una carrellata di avvenimenti belli e brutti dall’Unità d’Italia alla seconda guerra mondiale, fino al compimento dell’Europa unita e all’auspicio di un mondo senza guerre fatto di uomini uguali.

La seconda parte del programma parla con i suoi titoli e in essa acquista particolare valore la prima esecuzione assoluta per coro e orchestra dell’Inno della divisione partigiana Garibaldi che combatté in Montenegro non arrendendosi ai tedeschi e fino al 1945, sia nella ex-Jugoslavia che poi in Italia dopo il rientro. I combattenti della divisione Garibaldi, con decreto del presidente della Repubblica vennero poi assimilati ai garibaldini di tutte le guerre nell’Associazione nazionale veterani e reduci garibaldini (Anvrg) che ancora opera in tutta Italia e anche con una sede in Abruzzo, a Ortona, dove questo concerto sarà replicato il 1º giugno nell’ambito di una serie di manifestazioni raccolte sotto il titolo di Giornata garibaldina.


(c.s.)

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