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«Uno spreco i rimborsi chilometrici dei consiglieri»

Ogni eletto incassa dai 4.100 ai 4.500 euro al mese per i costi di spostamento dalla propria abitazione all’Emiciclo. Bracco (Si) propone di dimezzarli

L’AQUILA. «Voglio ridare dignità all'alta funzione che svolgiamo». Così il consigliere regionale di Sinistra Italiana Leandro Bracco, (ex M5s, ora gruppo misto), motiva il suo progetto di legge per la riduzione dei rimborsi spese mensili dei consiglieri regionali protocollato venerdì scorso. Rimborsi che, dice Bracco, «sono al tempo stesso esageratamente elevati quanto ingiustificati».

Si tratta della parte di busta paga indicata come “spese per l'esercizio del mandato”, in base al quale ogni consigliere regionale ha diritto a una somma mensile netta a titolo di rimborso per le spese affrontate per raggiungere la sede della Regione all'Aquila. Il rimborso varia da 4.100 euro al mese a 4.500 euro al mese in base alla distanza della propria abitazione dall’Emiciclo, e contribuisce a formare l’invidiabile stipendio dei consigliere pari a circa 11mila euro lordi al mese.

Il problema, dice Bracco, è che le differenze tra i rimborsi sono minime rispetto alle spese effettivamente sostenute, e così la voce diventa una vera e propria integrazione allo stipendio: chi abita a dieci metri dal Consiglio regionale prende il minimo di 4.100 euro al mese di rimborso, chi abita a oltre 100 chilometri ne prende 4.500. Il tutto per tre giorni di lavoro alla settimana, il martedì, mercoledì e giovedì. Complessivamente ogni consigliere regionale prende di rimborso spese 50mila euro all’anno. «Sommando tutte le cifre dei singoli consiglieri», ragiona Bracco, «abbiamo che gli abruzzesi spendono per i rimborsi una somma annua complessiva di 1.690.722». La proposta di Bracco è di abbassare a 2.500 euro al mese il rimborso per i consiglieri la cui residenza si trova oltre i 100 km dall'Aquila; a 2.000 euro se la residenza si trova a meno di 100 km ma oltre i 50 km dall'Aquila; a 1.500 euro al mese se la residenza si trova a meno di 50 km dall'Aquila. Si dirà che la sede del Consiglio regionale è anche a Pescara, e che dunque alla fine le cifre arrivano a compensarsi, ma la doppia sede è di per sè una spesa inutile (quale altra Regione ne ha due?) che già pesa sul groppone dei contribuenti. Il progetto di legge sarà messo in discussione o resterà chiuso nei cassetti dell’ufficio protocollo? Vedremo. Altri aspettano di essere discussi, come quello relativo ai capigruppo dei gruppi politici composti da un solo consigliere, i cosiddetti monogruppi. In Regione ci sono undici gruppi consiliari, sei di questi con un solo componente. Ebbene, il componente di ognuno di questi gruppi è anche capogruppo di se stesso e prende una indennità di funzione, in aggiunta allo stipendio di 1.800 euro lordi al mese. Una proposta di riduzione è stata presentata da Bracco, una di abolizione dal M5s. (a.d.f.)