Il presidente Pagano respinge le critiche del Corriere della Sera e parla di assemblea operosa: l’attività chiude solo per quindici giorni

Vacanze di Pasqua lunghe in Regione, è bufera

D’Alessandro (Pd) prende le distanze dalla maggioranza: sbagliato fermare le commissioni

PESCARA. Un consiglio regionale che programma 42 giorni di ferie a cavallo della Pasqua e saluta cordialmente i problemi che affliggono l’Abruzzo. Tanti problemi. Dal post-terremoto, ai debiti iperbolici della sanità. Per non dire della crisi.
Che falcidia ogni giorno interi settori dell’economia e mangia posti di lavoro. Dalle colonne del Corriere della Sera, Gian Antonio Stella rievoca i temi forti de «La casta» e fustiga i consiglieri regionali abruzzesi accostandoli ai mitici deputati dell’assemblea siciliana che riuscirono a progammarsi ferie da nababbi, da Natale a Pasqua, passando naturalmente per il Carnevale.
Provocazione che suscita reazioni.

«La nota per il suo contenuto è falsa, priva di fondamento», attacca Nazario Pagano.
Ecco perché. «Non è vero», dice il presidente del consiglio regionale, «né sarebbe possibile che gli uffici della Regione restino chiusi per 6 settimane, come per un solo giorno. Al contrario, anche in questo periodo del post-sisma gli uffici del consiglio regionale stanno portando avanti ininterrottamente un lavoro generoso e insostituibile. La sola seduta dell’assemblea regionale che è stata rinviata è quella del 23 marzo, perché cade nella settimana precedente il voto amministrativo. La reale sospensione è di quindici giorni, non di 42». Pagano non ha dubbi sulla operosità dei consiglieri regionali e invita Stella a venire in Abruzzo per verificare di persona.

Ma il punto è proprio questo: uffici aperti e commissioni consiliari a riposo. Lunga sosta che non trova riscontri alle altezze filosofiche dell’otium, opposto al negotium, ma certamente si propone a distanze siderali dagli standard di efficacia che s’impongono a un’amministrazione pubblica oberata dai problemi.
Su questa linea si colloca il capogruppo del Partito democratico, Camillo D’Alessandro, che sceglie di prendere le distanze dalla tesi assolutoria di Pagano e, al tempo stesso, pone dei paletti alle critiche di Gian Antonio Stella.

«Innanzitutto», precisa D’Alessandro, «questa è una decisione assunta dalla maggioranza, non certo dalla collegialità del consiglio regionale. Da sempre, segnaliamo anche noi della opposizione l’opportunità di sospendere le assemblee nei periodi di campagna elettorale, ma questo non vuol dire che bisogna fermare anche l’attività delle commissioni. A Stella», prosegue D’Alessandro, «ricordo che il principale lavoro quotidiano di un consigliere è quello di portare avanti i progetti di legge nelle commissioni, impegno che avremmo potuto alleviare approfittando proprio di questi giorni tolti alle adunate plenarie. Certo», ammette il capogruppo del Pd, «questa attività è stata fermata. E lo considero un errore».

«Il consiglio regionale, in realtà, non si è affatto fermato», incalza Nazario Pagano, «e continua a lavorare regolarmente anche in queste ore»..
E per il 6 aprile, cosa farà il consiglio regionale? «Per ricordare il primo anniversario del sisma in Abruzzo», annota Pagano, «è stato promosso un evento a carattere religioso-istituzionale».
Una messa per i terremotati. «Avrei evitato ulteriori passerelle», chiosa il capogruppo del Pd, «e da cattolico dico che andare in chiesa per ricordare i morti del terremoto lo si può fare senza il sigillo dell’assemblea regionale».
Resta l’invito del presidente Pagano. «Chiedo a Gian Antonio Stella di venire in Abruzzo, in consiglio regionale, nostro ospite, magari proprio in occasione del 6 aprile. Potrà rendersi conto personalmente della realtà dei fatti e del buon lavoro che si continua a portare avanti».

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