Vaccini, morti sospette anche in Abruzzo. La Asl indaga: al momento nessun legame

Due decessi a Francavilla e Frisa a pochi giorni dall’iniezione. Si muovono Asl e Procura. Il direttore della Asl di Chieti Zavattaro: non c’è al momento alcun legame tra i decessi e la vaccinazione

PESCARA. Coinvolge anche l’Abruzzo la catena di decessi successivi all’assunzione di un vaccino antinfluenzale che nel resto d’Italia ha fatto registrare 11 morti. Si tratta di due anziani della provincia di Chieti residenti a Francavilla e Frisa. Il nesso causale è tutto da accertare e infatti il direttore generale della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti invita alla cautela: «Bisogna evitare pericolosi allarmismi», dice Francesco Zavattaro, in queste ore tempestato di telefonate di amministratori e cittadini per essere rassicurati sulla qualità dei vaccini. «Al momento non esiste alcuna correlazione tra i decessi degli anziani e la somministrazione del vaccino antinfluenzale. Siamo in attesa di conoscere i risultati delle indagini avviate dall'Aifa, Agenzia italiana del farmaco. L'unica voce autorevole che può stabilire se esiste una correlazione tra vaccino e reazione letale».

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FRANCAVILLA. La prima vittima, Erminio Sangiovanni, 89 anni, è morto per un’improvvisa crisi respiratoria quattro giorni dopo aver fatto il vaccino antinfluenzale, martedì scorso, dal suo medico di base, come faceva tutti gli anni. Ieri pomeriggio sono stati subito avviati tutti gli accertamenti finalizzati a verificare, o a escludere, un eventuale collegamento tra il decesso e il vaccino antinfluenzale a cui si era sottoposto l’anziano: il Fluad 143301 della Novartis, uno dei due lotti ritirati giovedì scorso dall’Aifa (l’agenzia italiana del farmaco) e che la Regione Abruzzo ha provveduto a bloccare venerdì.

Una coincidenza, tra la somministrazione del vaccino e la morte del pensionato di Francavilla, che potrebbe non voler dire nulla anche tenendo conto dei problemi di salute avuti in passato dall’anziano già colpito da ictus, ma che ha comunque fatto scattare tutti gli accertamenti del caso, a cominciare dall’autopsia disposta dal pm Marika Ponziani, della Procura di Chieti.

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Da una prima ricostruzione, il malore di Sangiovanni, residente in via Monte Corno, nella zona del lido Asterope, si sarebbe consumato appena dopo pranzo. È intorno alle 15 di ieri che viene allertato il 118 di Chieti che, una volta sul posto, non può far altro che constatare il decesso dell’anziano per arresto cardiorespiratorio. Quando, però, i familiari spiegano che l’89enne aveva fatto il vaccino antinfluenzale martedì, proprio in considerazione dell’attenzione massima e dell’allarme intorno ai vaccini di questi giorni, viene allertata immediatamente la responsabile dell’ufficio d’igiene della Asl di Chieti che ha a sua volta allerta i carabinieri. Sul posto, in via Monte Corno, arrivano subito i militari di Francavilla diretti dal comandante Antonio Solimini che restano nell’appartamento fino a quando la salma del povero Sangiovanni viene trasportata all’obitorio di Chieti in attesa dell’autopsia, ancora da fissare.

FRISA. Caso sospetto anche a Frisa, comune contiguo a Lanciano, dove Genoveffa Giovina Bellisario, 90 anni da compiere il prossimo 7 gennaio, è morta il giorno dopo quello del vaccino antinfluenzale. «Mamma pativa qualche acciacco dovuto all’età», racconta Angelo Iasci, uno dei quattro figli e residente a Lanciano, fratello dell’ex sindaco di Frisa, Paolo. «In passato mamma aveva combattuto contro l’ischemia che le aveva lasciato qualche problema nell’eloquio, tant’è che parlava poco. Martedì scorso, intorno alle 13», continua il figlio Angelo, «è venuto il medico a casa per somministrarle il classico vaccino che faceva ogni anno. Stava bene, ecco. Il giorno dopo, intorno alle 11,10, è morta. Mia cognata, che era con lei, ha notato il peggioramento e chiesto l’intervento del medico. Da un primo riscontro pare che mamma sia morta per una trombosi. Lì per lì», sottolinea il figlio Angelo, «non abbiamo dato peso alla vicenda, anche perché scossi dalla sua morte. Sicché il giorno seguente, giovedì, abbiamo fatto i funerali. Poi, con le notizie rimbalzate dai giornali e dalla tivù sui decessi legati forse proprio alla somministrazione dei vaccini e con la sospensione della loro somministrazione per motivi precauzionali, ci siamo chiesti se la vicenda fosse in qualche modo collegabile anche alla morte di mamma».

«Mia cognata, che fa la raccolta differenziata dei rifiuti», spiega Angelo Iasci, «ha recuperato la siringa dell’antidoto e ha visto che si trattava della fiala del lotto ritirato dalle strutture sanitarie. Da qui la segnalazione che mio figlio Danilo ha fatto all’Agenzia per il farmaco. Ecco, mia madre era anziana e questo è un dato di fatto, come anche che non stesse benissimo. Però dispiace se qualcuno ne abbia accelerato la fine. A questo punto è bene che si faccia chiarezza. La verità ci interessa». Genoveffa Giovina Bellisario era vedova dal 2011 del signor Alberto Iasci. In paese abitano anche gli altri due figli, Alessandro ed Elisabetta.

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