«Veterinaria diventa grande»

Tranquilli Leali svela i progetti e si commuove per Russi

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TERAMO. Si commuove subito nel ricordo di Luciano Russi, scomparso meno di un mese fa, che definisce “il vero Magnifico”. Si intenerisce, da nonna, nel parlare dell’amata nipotina di un anno. Ed ha le idee chiare sul futuro dell’Università. Il giorno dopo la sua elezione, Rita Tranquilli Leali, 67 anni, prima donna rettore nella storia dell’ateneo teramano, si racconta a 360 gradi.

Rettore, quali saranno le priorità per l’Università di Teramo nei 4 anni del suo mandato?
«Portare all’eccellenza quanto già esiste, a livello di corsi e di Facoltà, per rendere il nostro Ateneo indispensabile al territorio ed esaltarne le peculiarità. Inoltre esamineremo, a medio-lungo termine, azioni che tutelino le persone che lavorano nell’Ateneo e gli studenti».

La sfida più grande che la attende?
«Dare una sede definitiva, a Piano d’Accio (dove sorgerà il polo scientifico, ndc), alla Facoltà di Veterinaria, che merita di avere una sua precisa identità.
Il polo scientifico verrà programmato al meglio. Senza trascurare la Facoltà di Agraria, altra grande risorsa per il territorio teramano e abruzzese, che vuole restare con sede a Mosciano».
Come rilanciare le iscrizioni?
«Il segreto sarà fare leva sulla qualità e l’eccellenza».

Darà continuità all’operato del suo predecessore Mauro Mattioli (il cui mandato scade il 31 ottobre)?
«Il passato non bisogna disconoscerlo, bisogna partire da esso per costruire e guardare al futuro rimanendo al passo con i tempi e stare vicino alle esigenze dei giovani».
Come giudica la mancata ricandidatura a rettore da parte di Mattioli?
«E’ una scelta che rispetto e alla quale bisogna dare il massimo onore perché ha agito come meglio ha creduto».

Qual è il suo ricordo del compianto Luciano Russi, scomparso il 22 giugno scorso?
«Il vero Magnifico è e resterà lui per sempre al quale mi legava profondo affetto. Lo definirei un grande scrutatore degli animi e ha capito fin da subito il mio immenso amore per l’università. Posso dire che è stato lui l’ispiratore della mia candidatura».
E’ vero che è molto amata dai suoi studenti?
«Con loro ho un rapporto speciale, sono la fonte della mia vita. Il loro affetto è essenziale ed il compito di formarli è prevalso quando, tanti anni fa, ho deciso di dedicarmi totalmente all’università (prima era avvocato amministrativista, ndc)».

Ci descriva, pur essendo di Roma, il suo legame con Teramo.
«E’ ottimo. Sono all’università di Teramo dal 1985, quindi mi appresto a festeggiare le nozze d’argento con l’ateneo (ride, ndc), nel quale voglio finire la mia carriera. Poi essere di origini abruzzesi (la madre è di Paglieta, provincia di Chieti) è un motivo in più per spiegare il mio profondo legame con la città».
Ci parli del suo amore per la nipotina.
«Sono nonna da un anno. Maria Livia, da quando è nata, mi ha donato equilibrio e serenità.
Pensare a lei e al suo sorriso è stupendo».

Come ha festeggiato la vittoria giovedì sera?
«E’ stato tutto improvvisato dallo staff della presidenza perché, per scaramanzia, non avevamo preparato niente. Sono andata al ristorante Bajour, a San Nicolò, con le persone a me più care».
Che emozione le dà essere la prima donna rettore di Teramo (la quinta in Italia)?
«E’ un orgoglio.
Ringrazio i docenti (174 voti a favore), i rappresentanti degli studenti (46 preferenze) e il personale tecnico-amministrativo e di biblioteca (116 voti) per l’enorme fiducia che ho avuto.
E’ stata una vittoria completa».

Il messaggio di auguri più bello che ha ricevuto?
«L’affetto è stato enorme da parte di tutti, ma una ragazza laureata in Scienze della Comunicazione, qualche giorno prima dell’elezione, mi ha mandato un sms coniando uno slogan molto carino “Con Rita Tranquilli l’UniTe ha Le-ali” che mi ha portato fortuna».
Non resta, dunque, che attendere il primo novembre (giorno dell’insediamento ufficiale al posto di Mattioli) per vedere all’opera la prima donna al comando dell’Università di Teramo. Che la scommessa abbia inizio.