Villa Pini, caso stipendi in tribunale

Ingiunzioni di pagamento, martedì si decide per le Asl Pescara e Avezzano.

PESCARA. Chiuso un capitolo nella vertenza Villa Pini: quello di pagare Inps, Inail e due mensilità ai lavoratori, nella vicenda Angelini si aprono nuovi fronti impegnativi. Martedì mattina il tribunale di Pescara deve decidere sui decreti ingiuntivi presentati dai dipendenti. Decreti per ottenere le somme depositate nelle tesorerie delle Asl di Pescara e Avezzano-Sulmona. L’iniziativa era stata programmata nei giorni caldi della vertenza che vede i 1600 dipendenti senza stipendio da sette mesi e che avevano presentato l’ingiunzione di pagamento al tribunale di Pescara. Nel pomeriggio di maartedì, inoltre, una delegazione di quattro persone, due sindacalisti, Angela Scottu della Cgil e Vincenzo Traniello della Cisl più due dipendenti del gruppo sanitario teatino che fa capo alla famiglia Angelini, avranno una audizione con la Commissione d’inchiesta del senato sull’efficenza del servizio sanitario.

L’intervento della commissione era stato sollecitato dal Pd per fare chiarezza sui rappporti tra il gruppo Villa Pini, la Regione e la politica. La Commisssione composta da venti senatori, presieduta da Ignazio Marino del Pd, ha in agenda di ascoltare sindacati, lavoratori, Regione ed Enti locali e i titolari della clinica. In Abruzzo, invece dopo l’accordo Villa Pini-Regione per sbloccare circa 16 milioni e mezzo di euro, di cui 6.5 per il pagamenti Inps e Inail e 10 per gli stipendi i sindacati gridano vittoria a metà. «Si è così messo fine ad un vergognoso balletto di indecisioni, rinvii ed irresponsabili furberie sulla pelle dei lavoratori», commentano la Scottu e Carmine Ranieri della Cgil, «diamo atto alla Asl di Chieti, all’assessore Venturoni e al Commissario Redigolo di aver svolto un ruolo attivo e responsabile nella ricerca e definizione dell’accordo-ponte che, in attesa della sottoscrizione dei contratti negoziali per l’anno 2009.

La battaglia sindacale non è finita». Sul piano politico è polemica tra Pdl e Pd. L’assessore allaa sanità Lanfranco Venturoni replica alle critiche del senatore Pd, Giovanni Legnini che ha giudicato l’accordo debole e tardivo, contestando alla giunta regionale del presidente Gianni Chiodi di aver agito in ritardo e male. «Ancora una volta bisogna registrare la voce stonata fuori dal coro del senatore Legnini che, in ordine alla vicenda Villa Pini, senza neppure premurarsi di conoscere tutti i vari passaggi procedurali», risponde Venturoni, «faticosamente posti in essere, afferma che l’accordo raggiunto dal governo regionale sarebbe dovuto alle azioni da lui stesso intraprese che hanno messo alle strette la giunta, alfine attivatasi.

Tale affermazione ha dell’incredibile. Davvero il senatore Legnini può pensare di incalzare e pressare una giunta regionale con sporadiche, intempestive azioni? Tanto intempestive come il coinmissariamento da egli stesso ipotizzato, non attuabile dalla Regione dal punto di vista normativo e soprattutto soluzione pessima per i dipendenti che da tale azione non avrebbero tratto vantaggi immediati ai fini del pagamento degli stipendi».