Marsilio ieri sulle reti nazionali e a destra il ministro Speranza

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Zona arancione, il governo porta il caso Abruzzo davanti al giudice: "Eccesso di potere"

Dopo la diffida, i ministri Speranza e Boccia presentano il ricorso al Tar per la sospensione dell'ordinanza del presidente Marsilio, Di Maio rincara la dose: "Una questione di tenuta dello Stato e di vite umane". La replica: "Comprendo la ragione ma rischia di trasformarsi in un’impuntatura paradossale"

PESCARA. La diffida al governatore di ritirare l'ordinanza fai-da-te sul ritorno dell'Abruzzo nella zona arancione non è andata a segno e allora ecco che, come previsto, scatta il ricorso: lo conferma il ministro della Salute Roberto Speranza. "Portiamo il caso Abruzzo davanti al giudice", afferma riferendosi proprio a quell'ordinanza con la quale il presidente Marco Marsilio ha forzato i tempi di rientro dalle restrizioni Covid dalla zona rossa a quella arancione senza attendere per due giorni le valutazioni della cabina di regia del governo.

Il Governo, tramite l'Avvocatura distrettuale dello Stato, ha depositato già nel pomeriggio il ricorso contro l'ordinanza Marsilio presso il Tar dell'Aquila. Il ricorso urgente è stato notificato e depositato con la richiesta di decreto presidenziale in audita altera parte, cioè senza ascoltare la Regione Abruzzo. Si chiede quindi una decisione prima dell'udienza cautelare. Non si ha ancora notizia dei tempi della eventuale decisione, ma non si esclude siano brevi.

Una decisione ribadita questa mattina dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ad Agorà, su Rai3: "Oggi presentiamo l'impugnativa, serve a tutelare gli abruzzesi". "Quella scelta unilaterale del governatore Marsilio - ha sottolineato - ha messo in difficoltà l'intero sistema a partire dai sindaci, agli amministratori, ai dirigenti scolastici. Qualcuno deve preoccuparsi ed occuparsi del rispetto delle regole".

"Eccesso di potere per difetto di istruttoria, carenza dei presupposti in fatto illogicità e violazione del principio di leale collaborazione": sono queste le contestazioni che il governo formula alla Regione nel ricorso al Tar dell'Aquila.

Un caso diventato nazionale quello dell'Abruzzo che si è consumato sugli schermi televisivi, con Marsilio protagonista di diversi programmi andati in onda. E la replica del presidente arriva immediatamente attraverso le pagine di questa mattina sul Centro: «Il Governo ha deciso di percorrere la strada del ricorso al Tar per una pura questione di principio, di cui posso anche comprendere la ragione, che rischia di trasformarsi in un’impuntatura che può produrre l’effetto paradossale e irrazionale di riportare la regione in zona rossa".

"Assisto ad un film già visto nella prima ondata: c'è una regola - quella che una regione passa da un colore ad un altro dopo un tot di giorni - e poi c'è qualcuno che si alza e vuole fare come vuole", ha commentato l'altro ministro (Affari esteri) e leader M5s Luigi Di Maio, ieri sera a Porta a Porta, la decisione del presidente dell'Abruzzo di passare da regione rossa ad arancione due giorni prima del previsto: "Il problema non è la regione o il sindaco. Il problema è la tenuta dello Stato e dei precedenti che crei. Noi non siamo contenti di tenere chiusi i negozi o dire alle persone che non possono vedere i propri cari. Ma sappiamo qual è il costo e il costo sono migliaia di vite".

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