Tom Hanks scrive a un bimbo bullizzato perché si chiama Corona

TURNO DI NOTTE

La lettera di un bambino chiamato Corona

Esistono ancora le lettere vere, quelle fatte di carta e di inchiostro. A ricordarcelo è un scambio epistolare fra un bambino australiano di 8 anni e una stella del cinema, Tom Hanks. Il bambino si chiama Corona. Ed è proprio a causa del suo nome, diventato infausto con l’epidemia, che il ragazzino ha scritto all’attore: «Caro Tom Hanks, mi chiamo Corona, amo il mio nome ma a scuola mi chiamano coronavirus e questo mi fa arrabbiare e mi rende triste». «Hai trovato un amico in me!”, gli ha risposto Hanks. «Sai, sei l’unica persona che conosca ad avere il nome Corona, come l’anello intorno al sole, una corona». Hanks ha poi aggiunto alla lettera un regalo, spedendo al bimbo una macchina da scrivere della marca Corona. «Penso che questa macchina da scrivere sia adatta a te», gli ha scritto. «Chiedi a un adulto come funziona. E usala per rispondermi». L’invito a usare quella macchina da scrivere contiene anche un consiglio, quello di recuperare il tempo, prima dei computer, in cui ogni lettera battuta su un tasto meccanico era un modo per aggiungere al mondo parole non modificabili. Anche una parola come corona che può avere più di un significato, nessuno dei quali però dovrebbe intimorirci nel libro tutto ancora da scrivere della vita.
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