Assagenti riparte da Genova: «Draghiamo i porti italiani, ricostruiamo il Mediterraneo»

13 Ottobre 2025

Nella più importante manifestazione dello shipping e della portualità si pone il tema di come ripristinare i fondali dei porti e si parla (anche) di Pescara

Dragaggi per ripristinare i fondali con il “modello Genova” anche nei porti - come Pescara - in cui l’attività navale è oggi limitata dall’accumularsi delle sabbie. Primi scali di navi porta container nei porti siriani, gare mirate al recupero di singole porzioni di territorio e centri abitativi, trattative in corso per la fornitura di grandi impianti in primis quelli per la produzione di energia elettrica. Ecco alcuni dei temi discussi in una intensa mattinata di dibattito nazionale promossa nell’ambito delle celebrazioni degli ottant’anni di Assagenti. Secondo i maggiori esperti mondiali di intelligence la grande operazione di ricostruzione dei paesi del Medioriente è decollata e il disco verde per una pacificazione difficile ma possibile della striscia di Gaza ha innescato quella che tutti considerano una reazione a catena che avrà come primo effetto uno sviluppo record dei traffici marittimi nell’area del Mediterraneo Orientale, riaffermando dopo decenni la centralità di questo mare e conferendo un ruolo strategico determinante ai porti italiani. Secondo le indicazioni fornite questa mattina dall’Associazione Agenti Marittimi Genovesi, che ha organizzato la cerimonia di apertura della Genoa Shipping Week, ci troviamo potenzialmente di fronte a un vero e proprio rinascimento dei commerci internazionali in Mediterraneo.

Cemento, materiali da costruzione, arredi specialistici per strutture sanitarie, approvvigionamenti alimentari. Sono solo alcune delle caratteristiche merceologiche che per prime segneranno la ripresa dei traffici verso i paesi del Medioriente che, secondo il parere concorde di tutti gli esperti internazionali, dovrebbero essere protagonisti di un vero e proprio effetto domino favorendo una crescita senza precedenti dei traffici marittimi in Mediterraneo. E per questi traffici, come sottolineato dal Presidente di Assagenti, Gianluca Croce, non si pone e non si porrà un problema di concorrenza come accade da anni con i grandi porti del Nord Europa. Genova, Savona, La Spezia e gli altri porti italiani hanno di fronte una potenzialità di sviluppo probabilmente unica nella storia dell’interscambio mondiale. L’85% delle merci in Italia viaggiano via mare, e il nostro paeseè siamo un grande Hub naturale - affacciata sul mediterraneo, ma i problemi burocratici e legislativi spesso diventano un limite insormontabile: «Il caso Pescara», spiega il presidente della regione Flavio Bucci, «rispondendo ad una domanda, é solo uno dei tanti in cui per una norma ambientale le sabbie escavate diventano un rifiuto speciale da smaltire». Sul tema parla anche Enrico Macrì, capitano di vascello oggi impegnato nella capitaneria di porto della Lanterna, ma per anni in servizio a Pescara: «Quattordici anni fa, quando ero in servizio nel capoluogo abruzzese», racconta, «riuscimmo a ripristinare i fondali con un costoso intervento di escavazione, più di dieci milioni di euro di investimenti, e il coordinamento di tutte le autorità interessate. Ma oggi bisogna risolvere in modo più strutturale un problema morfologico legato alla foce del fiume Pescara: l’allargamento in prossimo nella parte finale diminuisce il gettito e favorisce il depositarsi di fanghi, sabbie, sedimenti vari veicolati dal fiume». «Per salvare il porto in maniera strutturale» conclude Macrì «bisogna risolvere questo problema in forma definitiva».

Da qui, da un grande evento come la Genoa Shipping Week è partita quindi una vera e propria sfida che coinvolge i giovani e le loro prospettive future: “Ricostruiamo insieme il Mediterraneo”. Questo lo slogan che è riecheggiato non casualmente nelle sale dei Magazzini del Cotone, che si allunga sul Molo vecchio, nucleo storico del Porto della Repubblica Marinara. Come emerso dall’apertura della Genoa Shipping Week, manifestazione che attira a Genova oltre 3500 opinion e decision maker da cinque continenti, le ricadute occupazionali in un settore come quello della logistica della Portualità e dell’Economia del mare potrebbero essere clamorose. Secondo un’ipotesi di studio oggi del tutto teorica, un aumento di 1 milione di Container nella movimentazione di un singolo porto come quello di Genova potrebbe produrre una reazione a catena tale da generare quasi 40.000 nuovi posti di lavoro fra diretti e indotti nel sistema logistico che fa perno sul porto. E il porto e il cluster marittimo nel suo complesso rappresentano il più importante serbatoio potenziale per l’occupazione nelle città costiere che hanno un’attività economica polarizzata sul loro scalo commerciale. Con lo sviluppo della logistica verticale, l’affermazione di grandi Gruppi, la globalizzazione dei traffici nonché con il recupero di centralità del Mediterraneo, l’effetto indotto dell’entrata in funzione di nuove infrastrutture portuali e logistiche risulterà ancora più accentuato sul fronte della occupazione. A Genova, dove l’ampliamento delle aree conseguenti la costruzione della nuova diga consentirà l’ingresso delle navi container più grandi, è destinato a produrre uno sviluppo dell’occupazione diretta in porto e nell’indotto pari a oltre 8.000 addetti in funzione di una crescita di traffico di un milione di contenitori TEU nel periodo fra il 2026 e il 2030 e ciò concentrando l’attenzione al solo settore container. Allargando l’analisi a tutte le attività portuali, secondo uno studio di Prometeia, in virtù degli investimenti in atto nelle nuove infrastrutture, i porti di Genova e Savona entro il 2030 dovrebbero produrre un’occupazione diretta e indotta pari a 37.000 posti di lavoro. Ed è proprio traguardando questi risultati che Assagenti ha deciso di concentrare sui giovani e sul futuro il focus della Genoa Shipping Week, l’evento che si è aperto questa mattina nel Porto Antico di Genova e che è destinato ad attirare nel capoluogo ligure oltre tremila fra opinion leader e opinion maker, ovvero operatori del mondo dello shipping e dei porti, provenienti da cinque continenti. Il messaggio che Assagenti, per voce del suo Presidente, Gianluca Croce, ha voluto lanciare oggi è proprio questo. Il porto, specie nell’ottica di uno spostamento dei traffici verso un Mediterraneo nuovamente centrale per l’interscambio mondiale, è un eccezionale incubatore di occupazione e quindi di futuro per i giovani; ed è quindi indispensabile che si realizzi un coordinamento sempre più stretto fra famiglie, scuola, mondo del lavoro, formazione e cluster del mare.

«Non è un caso che abbiamo voluto aprire la nostra finestra sul mondo dello shipping», ha affermato il Presidente di Assagenti, Gianluca Croce, «rivolgendoci proprio ai giovani. Genova e con Genova le altre città marittime e portuali spesso dimenticano che il vero tesoro è sepolto nella loro storia e quindi nella prospettiva di tornare a giocare un ruolo centrale sulle rotte dei traffici marittimi e dell’interscambio mondiale». «La sfida che viene lanciata da Genova», afferma Croce, «è una sfida per il futuro dell’intero Mediterraneo. È venuto il momento di sperare nel futuro, ma anche di rimboccarsi le maniche per lavorare affinché anche le aree più travagliate di questo mare possano puntare verso un rilancio nel silenzio delle armi».