È morto Pippo Baudo, lo storico presentatore aveva 89 anni

La notizia, appresa dall'Ansa da fonti vicine alla famiglia, è stata confermata dal suo storico legale e amico fraterno, l'avvocato Giorgio Assumma
ROMA. È morto stasera a Roma all'età di 89 anni lo storico presentatore siciliano Pippo Baudo. Simbolo della tv italiana, ha condotto tredici festival di Sanremo e decine di programmi di grande successo, da 'Canzonissima' a 'Domenica in'. La notizia, appresa dall'Ansa da fonti vicine alla famiglia, è stata confermata dal suo storico legale e amico fraterno, l'avvocato Giorgio Assumma.
“È morto il papà della televisione italiana. Con Pippo Baudo se ne va un pezzo importante dello spettacolo italiano e soprattutto per me un grande amico e maestro”, dichiara Massimo Liofredi, che nel corso della sua carriera dirigenziale in Rai ha realizzato numerose produzioni con Pippo Baudo, tra cui il rilancio di Domenica In a partire dalla stagione 2005/2006. Liofredi, che oggi vive all'Aquila, è stato direttore di Rai2, Rai Kids e Rai Abruzzo, oltre che capostruttura di Rai1.
“Pippo è stata una figura importante per tutta la televisione italiana”, prosegue. “Anche dopo le nostre avventure professionali ci siamo tenuti sempre in contatto, fino a poche settimane fa. A lui mi legano tanti ricordi. Quello che però ricordo più volentieri è quando nel 2005 accettò il mio invito – allora ero capostruttura a Rai 1 - a partecipare al rilancio di Domenica In. Con la Rai senza più i diritti del calcio, passati in quel periodo a Mediaset, andai dall’allora direttore Fabrizio Del Noce, per spiegargli che l’unica persona in grado di tenere alti gli ascolti era Pippo Baudo. A Pippo non avevano proposto da un po’ progetti importanti. Era estate. Così partii con l’amico Marco Zavattini per la Sardegna per cercare di conquistarlo. E per fortuna Pippo si è lasciato conquistare. Prese lo spazio dalle 18 alle 20 e fu un grande successo. Il mondo dello spettacolo gli è riconoscente per quello che ha fatto. Resta la perplessità che in questi ultimi anni nessuna istituzione abbia pensato a lui per un’onorificenza di grande prestigio, come Senatore a vita o presidente della Rai”.
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