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1 luglio

Oggi, ma nel 1967, in tutta Italia, le Poste introducevano il codice di avviamento postale, che diverrà noto con l'acronimo cap. Cinque numeri utilizzati per individuare, in modo rapido e funzionale, il luogo preciso di consegna della corrispondenza. Veniva tenuto a battesimo, per renderlo più digeribile agli italiani, dall'attore cinematografico Ugo Tognazzi e dal cantautore Gianni Morandi. In televisione, sulla Rai in bianco e nero, invece, lo promuoveva Corrado Mantoni (nella foto): che suggeriva a due fidanzatini di inviarsi roventi lettere d'amore utilizzando però il cap, per essere certi che i loro ti amo e ti amerò arrivassero effettivamente a destinazione. Anche se gli italiani erano stati comunque rassicurati: in caso non avessero indicato per bene il cap, le loro missive e cartoline sarebbero comunque state recapitate, solo avrebbero rallentato il lavoro dei postini. Il primo tentativo di introdurre il cap risaliva agli ultimi anni della seconda guerra mondiale, copiando l’iniziativa dei tedeschi, chiamata "Plz", del 1941, giunta sotto il nazismo.

Ma si era tradotta in un nulla di fatto. Apporre il cap era stato un gesto rivoluzionario imprescindibile, perché tra il 1950 e il 1960 il numero di missive spedite nel Belpaese era salito da 3 a 5 miliardi e si era resa necessaria la meccanizzazione degli uffici postali di smistamento. Nel passare degli anni il codice non rimarrà immutato e cambieranno più volte i criteri di assegnazione, favorendo una sempre più capillare geo-localizzazione. L'ultimo aggiornamento ci sarà nel 2015. Anche se la tecnologia poi ne limiterà sempre più l'utilizzo, man mano che le lettere di carta verranno soppiantate da mail elettroniche e da posta informatica certificata, oltre che da tutti gli altri sistemi di messaggistica e dai social. In origine le cinque cifre del cap stavano a indicare aree territoriali che comprendevano province contigue.

In seguito a successive riforme, invece, i codici verranno diversificati: le prime due cifre indicheranno l’appartenenza alla provincia, le restanti identificheranno il comune. Inizialmente le Poste avevano cominciato con 27 città, tra le quali, ovviamente, Roma e Milano e molti capoluoghi di regione tra i quali Torino, Genova, Napoli, Venezia e Palermo. Nel 1997 verranno introdotti i cap per le province neo-costituite: Biella, Crotone, Lecco, Lodi, Prato, Rimini, Verbania e Vibo Valentia. Dodici anni più tardi, nel 2009, 14 città come Alessandria, Cesena, Ferrara, Foggia, Forlì, Modena, Parma, Pesaro, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Taranto e Trento abbandonarono l'utilizzo del codice di avviamento postale unico adottando la suddivisione in zone postali. La nascita del cap verrà celebrata, nella Capitale, nell'ufficio postale di piazza San Silvestro, in occasione del 50° anno, l'1 luglio 2017, con la mostra “La storia e l’innovazione introdotta con il codice di avviamento postale”, allestita dall'archivio storico delle Poste.