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1 settembre

Oggi, ma nel 1994, a Roma, nel complesso natatorio del Foro Italico, si apriva la 7ª edizione dei campionati mondiali di nuoto. Sarà l’occasione d’oro del Settebello tricolore che, il 10 settembre successivo, conquisterà la medaglia del metallo più pregiato. Battendo 10-5 la Spagna, gli azzurri allenati dal “guru” Ratko Rudić, ex jugoslavo (nella foto, particolare, ai giochi a cinque cerchi spagnoli di due anni prima, intento ad incalzare la squadra) assicuravano al Belpaese l’unica medaglia aurea del mondiale.

Tra l’altro, una nutrita rappresentanza della formazione iridata militava o aveva giocato nel Pescara dell’impianto sportivo “Le Naiadi”. Erano: Marco D’Altrui, Roberto Calcaterra, Francesco Attolico, Amedeo Pomilio - unico pescarese anche di nascita, classe 1967 - Massimiliano Ferretti, Alessandro Bovo, che ci arriverà nella stagione successiva. La Spagna, che aveva tra le sue fila l’iberico Manuel Estiarte, altra stella della water polo pescarese, era stata battuta, 9-8, più o meno dalla stessa compagine italica, alle XXV Olimpiadi di Barcellona.

Le altre due medaglie mondiali arriveranno dal Setterosa, con il bronzo strappato per 14-9 contro le statunitensi, il 9 settembre. L’altro terzo gradino del podio capitolino vedrà salire nei 200 metri stile libero, Lorenza Vigarani, bolognese, del 1969, che riuscirà comunque a piazzarsi nonostante la preferenza per il dorso. Nella competizione mondiale, caratterizzata dal predominio delle cinesi e dal conseguente scandalo doping a loro legato. Le 45 gare, aperte da “Acqua nell’acqua”, brano-inno del cantautore romano Claudio Baglioni, vedranno per la prima volta andare a medaglia nazioni di tutti e cinque i continenti. L’Italia si collocherà in undicesima posizione, su 20 paesi che andranno all’incasso. L’evento sportivo coinvolgerà complessivamente 1400 atleti partecipanti, in rappresentanza di 102 nazioni.