Il compositore Nino Rota

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10 aprile

Oggi, ma nel 1979, a Roma, moriva Nino Rota (nella foto), considerato tra i più importanti compositori di musica per film non solo d'Italia. Come ultimo lavoro importante aveva finito di registrare la colonna sonora per il lungometraggio Prova d'orchestra del maestro Federico Fellini, col quale aveva avviato il sodalizio artistico dal 1944. Proprio per quest'ultima opera, al teatro antico di Taormina, Rota riceverà il Nastro d'argento, il riconoscimento conferito dal 1946 dal sindacato nazionale giornalisti cinematografici, per la migliore colonna sonora.

Rota aveva già meritato quel tributo nel 1957, per Guerra e pace, diretto da King Vidor; nel 1958, per Le notti bianche, di Luchino Visconti; nel 1964, per 8 1/2 di Fellini; nel 1969, per Romeo e Giulietta, di Franco Zeffirelli. Di Milano, classe 1911, Rota non aveva disdegnato di produrre capolavori anche per il teatro ed il balletto, benché la sua fama deriverà soprattutto da quanto realizzato per il grande schermo. Nel 1972 Rota aveva riscosso grande successo per la colonna sonora del film Il Padrino, di Francis Ford Coppola, che però non aveva ottenuto la candidatura all'Oscar poiché non si trattava di musiche originali. Aveva infatti riutilizzato temi da lui già composti, come ad esempio il tema principale Parla più piano, che risultava essere la rielaborazione con ritmo più lento della musica per il film Fortunella di Eduardo de Filippo. Aveva vinto comunque la statuetta d'oro, a Los Angeles, nell'edizione del 1975, per le musiche originali del film Il Padrino parte II, sempre di Coppola, merito che dividerà con l'altro compositore Carmine Coppola.

Per Il Padrino, invece, aveva incassato il Golden globe, nel 1973. Nel 1977, al teatro antico di Taormina, aveva fatto suo il David di Donatello, assegnato dall'Accademia del cinema italiano al miglior musicista per il film Il Casanova, di Fellini. Tra i suoi successi andavano annoverate le musiche per film iconici come: Zazà, di Renato Castellani, del 1944; Totò al Giro d'Italia, di Mario Mattioli, del 1948; Napoli milionaria, di Eduardo de Filippo, del 1950; Lo sceicco bianco, di Fellini, del 1952; I vitelloni, ancora di Fellini, del 1953; La legge è legge, di Christian Jaque, del 1958; La dolce vita, sempre di Fellini, del 1960; Rocco e i suoi fratelli, di Visconti, del 1960; Il Gattopardo, di Visconti, del 1963; La bisbetica domata, di Franco Zeffirelli, del 1967; Film d'amore e d'anarchia, di Lina Wertmüller, del 1973.