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10 Marzo

Oggi, ma nel 1978, a Torino, in largo Belgio, il gruppo di fuoco della colonna torinese "Mara Cagol" delle Brigate rosse, capeggiato da Patrizio Peci e composto da Cristoforo Piancone, Vincenzo Acella e Nadia Ponti, quest'ultima come palo, uccideva il maresciallo della Pubblica sicurezza Rosario Berardi, di 52 anni, originario di Bari, comandante del commissariato di Porta Palazzo, ritenuta una stazione periferica, dall'inizio del mese. L'omicidio veniva eseguito a colpi di Nagant m 1895 e di Beretta 7,65 modello 70. Berardi (nella doppia foto), si stava recando a lavoro da casa in tram. Era sposato con Filomena Di Terlizzi ed era padre di cinque figli. Veniva punito dai brigatisti soprattutto per il suo impegno contro il terrorismo di sinistra nel capoluogo piemontese. Peci, che verrà arrestato il 19 febbraio 1980, a Torino, come pentito rivelerà il retroscena dell'agguato mortale al maresciallo e il peso che per loro Br avesse la sua eliminazione fisica. Piancone verrà preso, l'11 aprile 1978, sempre a Torino. Acella, il 17 marzo 1979, ugualmente a Torino. La Ponti, il 22 dicembre 1980, sempre a Torino. Tranne Peci, che verrà soprannominato "l'infame" per la sua collaborazione con la giustizia, e pagherà con la morte del fratello Roberto, gli altri assassini di Berardi verranno condannati all'ergastolo. Il 16 febbraio 1979 la vittima verrà insignita della medaglia d'oro al valor civile, alla memoria.

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