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11 Giugno

Oggi, ma nel 1997, a Napoli, in salita Arenella, Rosario Privato, killer della camorra con 40 omicidi all'attivo, dal 1992 vice di Giovanni Alfano e con un giro d'affari illecito da 50 milioni di lire al mese, uccideva per errore Silvia Ruotolo, classe 1958. La donna, cugina dei giornalisti gemelli Guido e Sandro Ruotolo, rispettivamente del quotidiano La Stampa e della Rai, si era trovata in mezzo all'agguato teso al boss rivale Salvatore Raimondi, affiliato al clan Cimmino. La Ruotolo (nella foto, targa commemorativa nei giardini a lei dedicati dall'amministrazione municipale partenopea in piazza Medaglie d'oro, esattamente un mese dopo l'assassinio) moriva sul colpo, raggiunta da un proiettile alla testa, tenendo per mano il figlio Francesco di 5 anni appena uscito da scuola e sotto gli occhi della figlia Alessandra, di 10, che era affacciata al balcone di casa. Nella sparatoria da 40 colpi esplosi all'impazzata perdeva la vita anche Raimondi e veniva ferito Luigi Filippini. Privato verrà arrestato il 24 luglio, mentre era in vacanza al mare in Calabria, si pentirà _ a suo dire, per essere stato impietosito dalla reazione del marito della vittima Lorenzo Clemente _ verrà comunque condannato all'ergastolo l'11 febbraio 2001 dalla quarta sezione della corte d'Assise napoletana. Con lui avranno la stessa pena, nel medesimo giorno, anche Alfano, Vincenzo Cacace, Mario Cerbone e Raffaele Rescigno.

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