TODAY

12 APRILE

Oggi, ma nel 1981, a Mestre, in provincia di Venezia, Roberto Succo, di 19 anni, studente del locale liceo scientifico statale Ugo Morin, nella sua casa di via Terraglio, uccideva i genitori. Negli anni successivi si macchierà di altri 5 omicidi.

Colpiva con 32 coltellate la madre Maria Lamon, 41 anni, casalinga, che gli aveva proibito di utilizzare l’Alfasud Alfa Romeo paterna nuova e la finiva con un colpo di piccozza da speleologo alla testa. Poi, aspettava il rientro dal lavoro del padre Nazario, 53 anni, poliziotto in servizio nella squadra mobile cittadina, lo accoltellava egli assestava il colpo di grazia con un’accetta. Quindi gettava i due cadaveri nella vasca da bagno, piena d'acqua, dell’abitazione per tentare di occultare il cattivo odore e fuggiva.

Verrà arrestato il 14 aprile successivo a San Pietro al Natisone, vicino al confine con la Jugoslavia. Succo (nella foto, particolare, in costume da bagno, sul tetto del penitenziario di Vicenza, durante una delle sue proteste), riconosciuto affetto da schizofrenia paranoide e da disturbo antisociale di personalità, verrà condannato a 10 anni di pena, da scontare nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia.

Il 17 maggio 1986 scapperà dall’istituto approfittando del permesso per seguire una lezione della facoltà di Geologia dell’università di Parma. Raggiungerà la Francia che sarà il teatro dei suoi successivi fatti di sangue. Il 2 aprile 1987, a Tresserve, in Savoia, dopo essere stato fermato per un controllo, ammazzerà a colpi di fucile André Castillo, brigadiere della gendarmeria.

Il 27 aprile 1987, ad Annecy, in Alta Savoia, farà fuori France Vu-Dinh, della quale si invaghirà, insieme al fidanzato Michael Astoul. Il 24 ottobre 1987, a Menthon-Saint-Bernard, in Alta Savoia, violenterà e giustizierà Claudine Duchosal. Il 28 gennaio 1988, a Tolone, nel Varo, la furia omicida di Succo si accanirà su Michel Morandin, ispettore della gendarmeria, che tenterà di fermarlo.

Il serial killer soprannominato “Il cherubino nero”, ma anche “L’assassino della luna piena”, tra i criminali più ricercati in Francia, verrà preso, il 28 febbraio 1988, a Bocca di Strada di Santa Lucia di Piave, in quel di Treviso. L’1 marzo 1988 rocambolescamente tenterà nuovamente di scappare dal penitenziario trevigiano di Santa Bona. Il 23 maggio 1988, nel carcere di San Pio X di Vicenza, prima di essere trasferito in una nuova struttura per persone affette da problemi psichiatrici, si suiciderà: soffocandosi con un sacchetto di plastica riempito di gas.