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12 Novembre

Oggi, ma nel 1940, a Taranto, sei aerosiluranti inglesi Fairey Swordfish, decollati dalla portaerei Illustrious, fatta arrivare a 130 miglia marittime dalla costa pugliese, bombardavano (nella foto aerea) la flotta italiana alla rada nel porto. L'incursione, facilitata dalla ingente presenza di naviglio tricolore ancorato in una base navale non adeguatamente protetta per la sua strategicità, durava 90 minuti, era stata suddivisa in due ondate di sorvolo da parte degli aeroplani britannici, e passerà alla storia del secondo conflitto mondiale come la notte di Taranto. La mattina del 12 novembre i marinai dell'ammiraglio Inigo Campioni conteranno danneggiamenti di grave entità sulla nave Littorio; sulla nave Conte di Cavour, che non potrà più essere rimessa in servizio; sulla nave Caio Duilio; sul cacciatorpediniere Libeccio; sul cacciatorpediniere Passagno; sull'incrociatore Trento. Oltre a due idrovolanti affondati, danni al deposito carburante e alle istallazioni militari di terra. Al bilancio si aggiungeranno 59 vittime e 581 feriti. Tra gli inglesi i morti saranno due e altrettanti i prigionieri perché erano stati abbattuti due velivoli. L'operazione, che si chiamava Judgment, era partita il 6 novembre precedente, con la portaerei britannica salpata da Alessandria d'Egitto insieme alle imbarcazioni di scorta, ed era stata decisa dal comandante in capo della flotta Uk nel Mediterraneo, l'ammiraglio Andrew Cunningam. Il piano, giudicato rischioso da attuare dai vertici della Royal navy, risaliva al 1935, tempo della guerra d'Etiopia, ed era stato stilato dall'ammiraglio Lumley Lyster. L'assalto dal cielo sarebbe dovuto avvenire inizialmente il 21 ottobre, anniversario della gloriosa battaglia navale di Trafalgar, in Spagna, del 1805, ma poi era slittato.

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