12 ottobre

Oggi, ma nel 2012, ad Udine, iniziava a delinearsi il quadro della morte di Gabriele Sattolo, di 39 anni, originario di Terzo d’Aquileia, avvenuta il giorno precedente, 11 ottobre, nel Policlinico, durante l’intervento chirurgico provato per salvargli la vita, puntando verso l’omicidio volontario messo a segno dalla convivente Francesca Del Medico, di 42, di Cervignano, la notte del 10 ottobre, nell’abitazione al civico 54 di via Monfalcone della frazione Scodovacca della cittadina natia di lei. Quindi escludendo il decesso per ferimento accidentale, avvenuto in cucina tagliando la carne col coltello casalingo con lama da 19 centimetri, come la vittima (nella foto, particolare, in una rara immagine) aveva dichiarato ai medici.
Perché la lesione, stando agli esami effettuali dai dottori Claudio Rago e Massimo Montisci, sarebbe stata incompatibile col presunto colpo assestato, frontalmente e da un destrimane, menzionato dallo stesso Sattolo. La “zaccagnata”, di punta e di taglio, aveva perforato il polmone sinistro e la parte ventricolare sinistra del cuore. L’uomo, dunque, aveva espedito, in extremis, l’ultimo atto d’amore per tentare salvare dalla cella la fidanzata. Che oltretutto aveva anche una gamba ingessata e si muoveva con le stampelle. L'episodio di cronaca nera destava enorme clamore mediatico. Il 29 giugno 2016 la Del Medico, già agli arresti domiciliari, verrà condannata a 13 anni 8 mesi e 4 giorni di reclusione e trasferita nel penitenziario femminile di Trieste “Ernesto Mari” di via del Coroneo.
I due stavano insieme da trenta mesi ed il loro rapporto era stato caratterizzato anche da frequenti litigi. A volte conditi da momenti di violenza, verosimilmente perpetrati ai danni di lei, che si manifestavano soprattutto quando lui beveva alcolici. Almeno stando alle informazioni raccolte dagli esponenti delle forze dell’ordine e della magistratura. Anche se non vi erano mai state precedenti denunce avanzate da lei. Solo alcune volte, come era accaduto anche nella notte della tragedia, lei aveva finto di telefonare ai carabinieri: per tentare di mettere fine alle escandescenze.