13 dicembre

Oggi, ma nel 1995, a Bologna, alla Certosa, con il brano “Non, je ne regrette rien” intonato da Edith Piaf in sottofondo, voluto da Guido De Maria, condirettore del settimanale Comix, e la neve fioccante, diventava un evento il funerale di “Bonvi”, il fumettista modenese Franco Bonvicini, autore di “Sturmtruppen”, Cattivik, Nick Carter, investito mortalmente il 10 dicembre precedente, a 54 anni. Lo aveva centrato Giovanni Casini, di 55, presumibilmente ubriaco, mentre era alla guida della sua Citroen Cx Pallas. Bonvi stava andando come ospite in una puntata di Roxy Bar, la trasmissione televisiva in onda sull’emittente Videomusic di e con “Red Ronnie”, ovvero Gabriele Ansaloni.
Andava a sostenere la campagna di raccolta fondi in favore di “Magnus”, il collega bolognese Roberto Raviola, classe 1939, papà tra l’altro di Alan Ford, Kriminal e Satanik, che era malato di tumore al pancreas e che spirerà il 5 febbraio 1996 ad Imola. Personaggio poliedrico, consigliere comunista a Palazzo d’Accursio tra il 1985 e il 1987, benché tendenzialmente anarchico, sodale del cantautore Francesco Guccini dal 1956, il 23 novembre 1968, sul quotidiano Paese Sera, aveva pubblicato la prima puntata della feroce parodia del nazismo durante il secondo conflitto mondiale che continuerà a produrre fino alla tavola messa a punto nel giorno del decesso.
Sturmtruppen era stato il primo fumetto del Belpaese apparso in formato striscia. Aveva avuto molteplici versioni per l’estero, persino quella per l’Unione Sovietica. Lo sghignazzante ladro Cattivik, invece, apparso dalla matita di Bonvi ufficialmente nel numero 13 del 1970 di Tiramolla per Alpe edizioni, era stato “regalato” all’allievo “Silver” – cioè Guido Silvestri, di Carpi, del 1952, papà di Lupo Alberto apparso per la prima volta sul Corriere dei ragazzi 7 del 17 febbraio 1974 – che ne aveva proseguito le storie dal 1975.
Il già menzionato Comix dedicherà a Bonvi la copertina del numero 199/200 che andrà nelle edicole il 26 dicembre di quel 1995 e all’interno ci sarà lo speciale allestito in fretta e furia con ricordi, pensieri e illustrazioni (nella foto, particolare, uno degli omaggi all’artista scomparso) di molti animatori del “Giornale dei fumetti” della Franco Cosimo Panini, la casa editrice modenese delle figurine dei calciatori. Il dissacrante Bonvi, che aveva condotto un’esistenza reputata dagli addetti ai lavori come tratta da un film, che era stata carica d’impegno lavorativo, ma talmente guascona da sembrare surreale, lasciava la moglie Mariangela Villani e i figli Sofia, del 1984, e Francesco, del 1989.
