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13 GENNAIO

Oggi, ma nel 2012, a Gello, frazione di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, scompariva dalla propria casa, di via Ulisse Dini, Roberta Ragusa, imprenditrice titolare dell’autoscuola Futura, di 45 anni, il cui corpo non verrà mai ritrovato. Era sposata con Antonio Logli che, il giorno dopo, 14 gennaio, denuncerà alle forze dell’ordine l’allontanamento della moglie dall’abitazione. Anche quando verrà ritenuta presumibilmente assassinata, i resti mortali della donna non verranno recuperati.

L’uomo, elettricista dipendente della Geste, società partecipata dalla locale amministrazione municipale, di 49 anni, dal 2009 aveva anche la relazione amorosa con Sara Calzolaio, di 28 anni, segretaria della scuola guida di famiglia e babysitter dei due figli, Alessia e Daniele Logli, rispettivamente di 11 e di 15 (nella foto, Alessia, con tatuato il nome della madre, nello scatto tratto da Tgcom24, del 4 dicembre 2019).

Antonio Logli si dichiarerà innocente fin dall’inizio della vicenda e tale posizione verrà sostenuta anche dai due figli durante i vari gradi di giudizio. Il giallo della fine della Ragusa avrà enorme risonanza mediatica nel Belpaese. L’11 luglio 2019 verrà condannato, dalla Corte di cassazione, a 20 anni di reclusione, confermando la sentenza d’appello del 14 maggio 2018, per l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Roberta Ragusa. Verrà portato nel penitenziario “Le Sughere” di Livorno e risulteranno vane le istanze ulteriori che tenterà Logli.

Alla base della presunta uccisione, che sarebbe avvenuta dopo l’ennesimo litigio, ci sarebbe stata la decisione di lui di non accettare la separazione meditata dalla consorte, con la quale era sposato da 17 anni, per evitare sofferenze economiche, avendo anche abitazione, beni e la ditta Futura cointestati.

Ciò pur volendo proseguire il rapporto con l’amante che di fatto andrà avanti anche quando lui sarà dietro le sbarre. In sostanza aveva intenzione di salvare il matrimonio pur seguitando a vedere Sara, che comunque premeva per cercare di avere un rapporto a due alla luce del sole. Tra le varie ipotesi che spunteranno durante l’iter giudiziario vi sarà anche quella, caldeggiata dai sostenitori della non colpevolezza di Logli, della presunta fuga all’estero della “donna dal pigiama rosa”, dall’indumento da notte indossato da Roberta al momento della sparizione dalla propria dimora.