TODAY
13 MARZO
Oggi, ma nel 1966, a Pescara, Dino Zandegù, di 25 anni, della società sportiva Bianchi, si aggiudicava la prima edizione della Tirreno-Adriatico, corsa ciclistica a tappe dei due mari, organizzata dal veloclub Forze sportive romane, presieduto da Franco Mealli.
Zandegù tagliava il traguardo in 15 ore 43 minuti 42 secondi, e arrivava con lo stesso tempo dell’abruzzese Vito Taccone, di Avezzano, coetaneo, in forza al team Vittadello, secondo classificato. Terzo era lo svizzero Rolf Maurer, della Filotex. Dei 71 corridori partiti da Roma l’11 marzo precedente, dopo le tre tappe, giungevano nella città dannunziana, che era sede dell’arrivo, solo in quella occasione, in 59.
Le frazioni erano andate, nell’ordine, a: Maurer, Zandegù, Raffaele Marcoli, della Sanson. Zandegù, originario di Rubano, in provincia di Padova, classe 1940, professionista dal 1963 con la Ignis, l’anno dopo aver fatta sua l’edizione lancio della Tirreno-Adriatico, di 603,5 chilometri, passerà alla Salvarani, dove rimarrà fino al 1971, stagione precedente del ritiro dall’agonismo. Il 2 aprile 1967 trionferà nell’edizione numero 51 del Giro delle Fiandre, (nella foto, particolare, col braccio destro alzato, esultante al traguardo), da Gandes a Meerbeke, in Belgio e sarà tra i suoi risultati più importanti in carriera.
La Tirreno-Adriatico, chiamata anche “Tre giorni del sud”, sarà successivamente organizzata da Rcs-Rizzoli Corriere della Sera Sport, stessa società del Giro d’Italia, e verrà ritenuta dagli addetti ai lavori, la sfida principale utile per la preparazione atletica per la Milano-Sanremo, prova in linea conosciuta come la “classica di primavera”, disputata per la prima volta il 14 aprile 1907, su volere del giornalista Tullo Morgagni, già ideatore, due anni prima, del Giro di Lombardia.
Nell’albo d’oro degli atleti saliti sul gradino più alto del podio, nella Tirreno-Adriatico, bisogna ricordare l’abruzzese Luciano Rabottini, di 28 anni, della Vini Ricordi, il 12 marzo 1986, a San Benedetto del Tronto in 26 ore 52 minuti 22 secondi, per coprire i 980,87 chilometri. Il 20 marzo 2002, sempre a San Benedetto del Tronto, un altro abruzzese, Danilo di Luca, “Il killer di Spoltore”, chiuderà l’edizione numero 37 in seconda piazza, dopo 1049,7 chilometri, dietro l’olandese Hendrick “Eric” Decker, della Rabobank. Il 21 marzo 2003, ancora a San Benedetto del Tronto, Di Luca, sempre in forza alla Saeco, taglierà il traguardo da secondo, anche in quell’occasione, dopo 1081 chilometri, alle spalle di Filippo Pozzato, della Fassa Bortolo.