13 ottobre

Oggi, ma nel 1977, nell’aeroporto di Aix en Provence, in Francia, il Boeing 737 “Landshut” della compagnia aerea tedesca Lufthansa, pilotato da Jürgen Schumann, con 86 passeggeri a bordo più 5 componenti dell’equipaggio, veniva dirottato da 4 rappresentanti del commando Martyr Halima del Fronte popolare di liberazione della Palestina mentre nella tratta da Palma di Majorca era diretto a Francoforte sul Meno. Alle 15.45, faceva scalo per cento minuti nell’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino per le operazioni di rifornimento di 11 tonnellate di carburante allarmando le forze di sicurezza e il Governo del Belpaese. Poi decollava nuovamente diretto nell’aeroporto cipriota di Larnaca. I terroristi chiedevano la liberazione di dieci detenuti appartenenti alla Rote armee fraktion rinchiusi nelle carceri germaniche. Ciò creava enorme tensione politica internazionale. Il presidente del Consiglio dei ministri italiano Francesco Cossiga sostanzialmente decideva di sbarazzarsi del problema invece di ascoltare il suggerimento del collega della Germania ovest Werner Maihofer. Ossia di far sparare alle ruote del velivolo impedendo così che potesse ripartire. Era la quinta azione del genere messa a segno nell’aviosuperficie tricolore a ridosso della Capitale. I pirati dell'aria Wabil Harb, libanese di 23, Hind Alameh, donna, libanese, di 22, Zohair Akache, palestinese di 23, il capo, col nome di capitano Martyr Mahmud, venivano uccisi nell’intervento, del 18 ottobre successivo, dei 30 agenti del reparto speciale della Germania dell’est, il GSG-9, comandati dal tenente colonnello Ulrich Wegener. Si trattava dell’unità tattica d’elite creata dopo il massacro delle olimpiadi estive di Monaco di Baviera del 5 e 6 settembre 1972. L’azione si verificherà nell’aeroporto Aden Adde di Mogadiscio e rientrerà nell’operazione “Feuerzauber” (nella foto, particolare, la squadra 3 in azione durante la fase di evacuazione di alcuni ostaggi, nello scatto proveniente dall’archivio iconografico della Bundespolizei). Il quarto dei sequestratori, Suhaila Sayeh, altro elemento femminile del quartetto, palestinese, di 24 anni, riusciva, invece, ad avere salva la vita.