TODAY
14 MARZO
Oggi, ma nel 1848, a Roma, Papa Pio IX concedeva ai sudditi dello Stato pontificio, “Lo statuto fondamentale del governo temporale degli Stati di Santa Chiesa”, ovvero la carta pubblicata con l’editto, emanato nello stesso giorno, intitolato “Nelle istituzioni”. Il pontefice, Giovanni Maria Mastai- Ferretti, di Senigallia, in provincia di Ancona, classe 1792, elevato al soglio di San Pietro il 16 giugno 1846, con quel documento ufficiale (nella foto, particolare, manifesto a stampa, di 100x76 centimetri, edito nella tipografia del Venerabile seminario arcivescovile di Roma e di Ravenna) aveva aperto alle pressanti istanze liberali, tentando la progressiva laicizzazione dei vertici del governo vaticano.
Nell’idea originaria del Santo padre vi era il proposito di allontanarsi dalla restrittiva influenza della monolitica curia romana e il tentativo di poter curare l’amministrazione in modo maggiormente assolutistico, da sovrano. L’introduzione di riforme che spostavano la figura del vicario di Cristo sulla terra maggiormente verso quella del Papa-re renderanno il successore di Gregorio XVI inviso ai ranghi ecclesiastici più strettamente conservatori.
L’effimera esperienza della seconda Repubblica romana, di stampo mazziniano, che nascerà l’8 febbraio 1849, con Carlo Armellini, Mattia Montecchi e il teramano Aurelio Saliceti, di Ripattoni di Bellante, fallirà il 4 luglio 1849. Pio IX, fuggito a Gaeta, il 24 novembre di quel 1848, rientrerà nella Città eterna, il 12 aprile 1850. Il cambiamento degli eventi susseguitisi in quel movimentato torno di tempo porterà il numero uno della Chiesa di Roma a ignorare le specifiche dell’atto del 14 marzo 1848. Benché mai formalmente abrogato, il Sommo pontefice sceglierà, più saggiamente, di procedere alla differente riorganizzazione amministrativa dello Stato della Chiesa.