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15 APRILE

Oggi, ma nel 1909, a Roma, nell’aeroporto di Centocelle, nella periferia sud-orientale, Wilbur Wright, il maggiore dei due fratelli pionieri mondiali del volo, compiva, su "Flyer I", il primo volo dimostrativo dei 67 che eseguirà fino al 26 aprile successivo, dei quali 19 con a bordo un passeggero. Era la prima volta che un aereo si alzasse in volo nel cielo italiano. Ad organizzare l’evento era stato il tenente di vascello della regia Marina militare italiana Mario Calderara, che si stava specializzando nella conduzione di mezzi volanti a motore, supportato dal Circolo aviatori della Capitale. Il 9 aprile precedente Wilbur Wright, statunitense di Millville, classe 1867, che era arrivato nel Belpaese l’1 aprile, era stato ricevuto al Quirinale dal sovrano sabaudo Vittorio Emanuele III, interessato alle nuove tecnologie aeronautiche. Il 17 dicembre 1903, a Kitty Hawk, Wilbur Wright, insieme al fratello minore Orville, di Dayton, del 1871, era stato in grado di far volare la sua macchina a motore, frutto di articolati studi e di rigorose sperimentazioni partite dagli alianti. Poi i fratelli Wright avevano dotato il loro apparecchio del motore a scoppio perfezionato da Charlie Taylor.

Il 9 settembre di quel 1909, ovvero cinque mesi dopo le esibizioni di Wilbur Wright a Centocelle (nella foto, particolare, dall’archivio storico dell’Aeronautica militare italiana), considerato il primo aeroporto italiano, Calderara, di Verona, del 1879, che era stato istruito personalmente da Wilbur Wright nel suo periodo romano, parteciperà, su biplano Wright modello Ariel, al circuito aereo internazionale di Brescia, promosso dall’Aero club d’Italia dall'8 al 20 settembre 1909, e, contestualmente, oltre ad incantare il pubblico presente otterrà anche il brevetto di volo tricolore numero 1. Nel corso del 1911 Calderara costruirà il primo idrovolante nazionale, detto “aeroplano navale”, che si alzerà in volo, nel golfo di La Spezia, l’anno successivo, l’8 giugno 1912.