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15 Febbraio

Oggi, ma nel 1948, a Bologna, sotto via de' Carracci, in corrispondenza di una delle due sponde del canale Navile, veniva rinvenuto il biglietto di addio di Giuseppina Rhao, casalinga calabrese di Catanzaro, moglie di Mario Sensi, autista originario di Monte San Pietro. Dopo le verifiche verrà ritrovato il cadavere nel fondo del corso d'acqua e la morte verrà retrodatata al 10 febbraio precedente, presumibilmente avvenuta per annegamento. Stando al messaggio, firmato dalla donna, lei si sarebbe tolta la vita dopo aver tradito il marito e per non aver retto alla vergogna.

Il foglietto di carta autografo (nella foto il luogo del rinvenimento del biglietto, proprio come appariva in quel periodo storico) scagionava completamente il consorte: che un anno dopo la scomparsa della Rhao sposerà in seconde nozze Mafalda Lollini e vivrà serenamente con lei fino al 25 settembre 1953. In quella data Sensi verrà arrestato e, messo alle strette da magistratura e forze dell'ordine, confesserà l'uxoricidio. Ammetterà di aver inscenato il finto suicidio della Rhao facendo leva sulla buona fede della donna succube del marito, convincendola nel mettere in scena uno scherzo rivolto ai suoi amici e conoscenti, ma di fatto aveva ordito un piano, quasi perfetto, per far fuori la scomoda moglie e passarla liscia nei confronti della giustizia.

La presenza della Rhao, infatti, riapparsa improvvisamente a Bologna, il 2 febbraio 1948, quando sarebbe dovuta restare a Catanzaro anche per far crescere la figlia, aveva scompaginato la quotidianità di Sensi, ancora ospite del fratello, ma che aveva già la relazione extraconiugale con la Lollini.

La verità, giunta per insistenza dei parenti della defunta, increduli alla versione dell'autoeliminazione della loro cara, nel voler far riaprire il caso, di fatto rimasto un giallo, nell'Italia che non prevedeva ancora il divorzio, desterà scalpore mediatico. Al termine di un tortuoso iter processuale il marito killer verrà condannato a 24 anni di carcere: riuscendo comunque ad affrancarsi dall'ergastolo e continuando sempre a professarsi innocente.