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15 gennaio

Oggi, ma nel 1797, a Rivoli Veronese, in provincia di Verona, si chiudeva, con la vittoria delle truppe francesi, guidate da Napoleone Bonaparte, sull’esercito del Sacro romano impero, comandato dal feldmaresciallo austriaco Joseph Alvinczy, la battaglia di Rivoli.

Lo scontro rientrava nella campagna d’Italia, prima coalizione, cominciata il 24 marzo 1796 e che terminerà il 17 ottobre 1797, con esito positivo per i cugini d’oltralpe. Napoleone firmerà personalmente il trattato di Campoformio, a Campoformido, in provincia di Udine, il 17 ottobre 1797, insieme al rappresentante austriaco, il conte Johann Ludwig Josef von Cobenzl. La battaglia di Rivoli era iniziata il 14 gennaio e aveva visto fronteggiarsi 23mila soldati dello schieramento vincitore contro i 28mila di quello sconfitto. All’esito trionfale seguirà, come conseguenza, la caduta di Mantova, che avverrà il 2 febbraio successivo. L’annientamento della formazione d’Austria determinerà la presa di possesso dell’intera area settentrionale della penisola italica da parte del condottiero corso (nella foto, particolare, il dipinto del parigino Felix Philippoteaux, Napoleone a Rivoli, custodito nel museo nazionale della reggia di Versaille, olio su tela, del 1845, di dimensioni 465 per 543 centimetri).

Le 3mila vittime austriache, insieme agli 11mila prigionieri catturati dai napoleonici, rappresentavano il più grande risultato bellico riportato da “N” in carriera fino a quel momento. Il trionfo verrà onorato, nella capitale transalpina, intitolando “Rue de Rivoli” una delle vie principali, lunga 3 chilometri, posta a ridosso del prezioso museo del Louvre. Andrea Messena, luogotenente principale di Napoleone, talentuoso generale nizzardo di origine italiana, soprannominato non a caso “figlio prediletto della vittoria”, verrà insignito del titolo di duca di Rivoli, proprio per l’alto contributo strategico fornito al raggiungimento dell’agognato risultato del 15 gennaio 1797. I due giorni di feroci assalti napoleonici in Veneto verranno considerati da studiare: quale esempio di battaglia d'annientamento nell’ambito dell’arte della guerra manovrata.

Gli schemi adottati da Napoleone e dai suoi armati verranno ricostruiti per la prima volta nel volume di Francesco Grazioli, “La battaglia di Rivoli. 14-15 gennaio 1797”, che verrà pubblicato dall’editore Le Monnier, di Firenze, nel 1925, e che diverrà un classico della storiografia militare non solo nazionale.