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15 SETTEMBRE

Oggi, ma nel 1971, a Vancouver, in Canada, a bordo della “Phyllis Cormack”, in navigazione verso l’Alaska, per l’azione di protesta volta a stoppare i test nucleari eseguiti da tecnici statunitensi ad Amchitka, veniva fondata l’organizzazione ambientalista Greenpeace. Tra i dodici componenti del nucleo storico presenti a bordo dell’imbarcazione (nella foto, particolare, l’iconico momento), vi erano Patrick Moore, - canadese di Port Alice, classe 1947, che sarà per 9 anni presidente di Greenpeace Canada e per 7 direttore di Greenpeace international, prima di dissociarsi assumendo posizioni contrarie -, Robert Hunter e Dorothy Stowe. La sede generale verrà stabilita ad Amsterdam, in Olanda. Nel Belpaese, Greenpeace Italia arriverà il 22 maggio 1986, con annuncio al teatro Manzoni, del portavoce italiano Giancarlo Varaschky, sempre come Ong, con quartier generale a Roma, valido anche come primo ufficio nel bacino del Mediterraneo.

L’apertura della succursale capitolina sarà non solo per la necessità apicale di avere un punto di riferimento nello Stivale, ma anche quale gesto di grande riconoscenza verso lo sforzo economico sostenuto dai supporter tricolore dopo l’affondamento della nave “Rainbow warrior”, avvenuto in Nuova Zelanda, il 10 luglio 1985, -nelle due esplosioni che avevano squarciato lo scafo era anche morto il fotografo dell’associazione Fernando Pereira- da parte dei servizi segreti francesi. Tra i fautori dell’insediamento italico vi sarà David McTaggart, anche lui canadese, di Vancouver, del 1932, presidente di Greenpeace international dal 1979.

In seconda battuta si aggiungerà l’avamposto di Milano. Tra le campagne di Greenpeace Italia, verranno ricordate quelle contro il riscaldamento globale e a favore delle energie rinnovabili, nella sezione “clima”; quella contro gli organismi geneticamente modificati e quella in favore dell’apicoltura, nel segmento “cibo per la vita”; quella contro l’utilizzo dell’olio di palma e a favore del rimboschimento, nel settore “difesa delle foreste”; quella contro la plastica e quella in favore della pesca sostenibile, nel sotto compartimento “tutela dei mari e degli oceani”. Oltre, ovviamente, a le lotte primogenite contro lo sversamento delle sostanze tossiche sia in acqua che in terra, e a favore della denuclearizzazione. La prima azione ufficiale di Greenpeace Italia sarà datata 8 giugno 1986, avverrà al largo del porto di Civitavecchia e riguarderà il tentativo di ostacolare, mediante il cargo britannico Mediterranean Shearwater”, soprannominata “La Chernobyl del mare”, l’invio a Sellafield, sito nucleare sulla costa del Mare d’Irlanda, delle scorie radioattive provenienti dalla centrale di Borgo Sabotino, in provincia di Latina.