16 AGOSTO

15 Agosto 2023

Oggi, ma nel 1865, a Trapani, nella basilica santuario di Maria Santissima Annunziata, padre Gregorio D’Alcamo, già direttore del collegio generalizio dei Cappuccini di Fermo, nelle Marche, recitava il panegirico “La vergine di Trapani. Gloria e ventura dè trapanesi”. L’evento religioso, che cadeva nell’ultimo giorno delle abituali celebrazioni della quindicina dei solenni festeggiamenti in onore della Madonna di Trapani, era dedicato al padre, l’onorevole Francesco De Grazia, segretario del tribunale del Commercio, già segretario del tribunale circondariale di Trapani.

I devoti trapanesi della “Bianca signora”, ossequiosi della famiglia De Grazia, figli spirituali del cappuccino padre Gregorio, faranno stampare il testo del discorso, dalla rinomata tipografia Gaspare Bulgarella di Trapani. La liturgia in favore della Madre di Cristo trapanese risaliva al 1444, quando la statua, presumibilmente di proprietà di Guerreggio, cavaliere templare pisano, era giunta da una chiesa siriana. La foggia del manufatto era datata Cipro 733 ed era stata abbandonata in mare, dentro una cassa di legno, dall’equipaggio della nave che trasportava il sacro simulacro, a causa della tempesta.

Ma la stessa scultura era stata in grado di quietare il maremoto e verosimilmente, stando alla narrazione popolare, galleggiare verso Trapani, quindi era stata recuperata dai marinai del porto. Contestualmente erano iniziate la prime manifestazioni miracolose. In onore della statua era poi stata innalzata la basilica, su intercessione di don Baldassarre Minneci, terminata nel 1737. Secondo altra fonte, la statua della Madonna (nella foto, particolare), di marmo pario, alta 1.65 metri, del peso di 1200 chilogrammi, attribuita alla bottega di Andrea e Nino Pisano, rispettivamente padre e figlio, sarebbe giunta a Trapani già nel 1342. Dall’agosto 1908, su volere del vescovo di Trapani, il carmelitano Francesco Maria Raiti, la festa mariana cittadina era stata fissata al 16, per favorire il pellegrinaggio quale “Gloria drepanensis et decor carmeli”.