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16 dicembre

Oggi, ma nel 1857, a Montemurro, in provincia di Potenza, il sisma della Basilicata dell'XI grado della scala Mercalli uccideva 4mila residenti sui 7.500 stimati. Il terremoto, con epicentro proprio a Montemurro dove veniva risparmiato solo il rione Concerie posto nella parte alta dell'abitato, devastava la Val d'Angri, compresa tra i monti Sirino e Volturino, attraversata dal fiume Angri, e causava danneggiamenti anche nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno, nella parte di Campania al confine con la Basilicata. Complessivamente si registravano 11mila vittime.

Dello smottamento tellurico se ne parlerà a livello internazionale e se ne occuperà approfonditamente anche il romanziere inglese Charles Dickens che scriverà un ampio articolo, intitolato «Earthquake experiences», sul giornale settimanale "Household words" del 29 maggio 1858. La Royal society of London, ovvero l'Accademia delle scienze britannica, fondata il 28 novembre 1660, nel marzo 1858 invierà l'ingegnere irlandese esperto sismologo Robert Mallet, con al seguito il fotografo Claude Grillet, per studiare e documentare la portata della scossa.

Ma il reportage per immagini più importante della calamità naturale lo si dovrà ad Alphonse Bernoud, francese di Meximieux, classe 1820, addetto al dagherrotipo della corte dei Borboni del Regno delle due Sicilie (e lo sarà anche della regnanza savoiarda), con atelier nella via Toledo di Napoli che farà la prima spedizione di ripresa a Montemurro (nella foto dall'alto i resti e le macerie della cittadina in un lavoro firmato proprio Bernoud) e dintorni il 20 dicembre 1857, la seconda il 29 successivo, la terza il 12 gennaio 1858 e la quarta il 26 maggio 1858. I suoi scatti verranno considerati, in assoluto, i primi ad aver immortalato gli effetti di un terremoto.