#TODAY

16 Febbraio

Oggi, ma nel 1986, a Roma, allo stadio Olimpico, il numero 9 della Roma calcio Roberto Pruzzo, nella partita casalinga contro l'Avellino, di serie A, edizione numero 84 della massima divisione, la 54 dall'avvento del girone unico, terminata 5-1, segnava 5 reti. E stabiliva il record del maggior numero di marcature realizzate in una sola gara per i giallorossi. Con quota 12 reti, inoltre, si attestava capocannoniere del campionato fino a quel momento. Titolo che manterrà fino alla fine, chiudendo con 19 palle mandate a segno e incassando la qualifica di miglior marcatore del campionato di A per la terza volta. La Roma del mister svedese Sven-Göran Eriksson riceveva l’Avellino, allenato dal croato Tomislav Ivic, arrivando all'appuntamento con 5 vittorie consecutive. Ed era posizionata, nella classifica generale, a 4 punti di distanza dalla Juventus che, il 27 aprile successivo, con 45 punti sui 41 della Roma, conquisterà lo scudetto, il 22° della storia bianconera, costringendo i giallorossi ad accontentarsi della seconda piazza. Il primo tempo di quel match, che consacrava Pruzzo come bomber, era stato chiuso 1-1, con il gol iniziale proprio di Pruzzo, assestato su rigore, al 15°. Poi, al 27°, era seguito il pareggio da parte di Ramon Diaz. Nella ripresa, Pruzzo si era scatenato, andando a segno: di testa, all'8°; di sinistro, al 25°; con un tap-in sotto porta, al 43°; nuovamente dal dischetto, al 45°, ovvero al 90° della gara, diretta dall'arbitro Tullio Lanese, proveniente dalla sezione Aia di Messina. Originario di Crocefieschi, in provincia di Genova, e per questo soprannominato scherzosamente "O'Rey di Crocefieschi", classe 1955, Pruzzo era stato ceduto dalla formazione del grifone, dove era cresciuto agonisticamente, a partire dal 1971, col settore giovanile, e poi, dal 1973, in prima selezione, alla squadra capitolina nell'estate 1978, per 3 miliardi di lire più il passaggio in rossoblù di Bruno Conti. Benché quelle cinque reti costituissero un risultato di tutto rispetto, nel campionato italiano di A, sempre considerando il girone unico, ovvero dal 1929-30 in poi, cinquine di reti si erano già verificate 11 volte. In ordine cronologico erano state messe a segno da: Italo Rossi, in Pro Patria-Roma 6-1, il 19 gennaio 1930; Giovanni Vecchina, in Padova-Pro Patria 7-0, il 30 marzo 1930; Cesare Augusto Fasanelli, in Roma-Livorno 7-1, il 7 maggio 1931; Giuseppe Meazza, in Ambrosiana Inter-Bari 9-2, il 9 gennaio 1938; Guglielmo Gabetto, in Juventus-Bari 6-2, il 17 dicembre 1939; Istvan Mayer ‘Mikè, in Bologna-Livorno 6-2, il 6 febbraio 1949; Bruno Ispiro, in Triestina-Padova 9-1, l'8 maggio 1949; Emanuele Del Vecchio, in Verona-Sampdoria 5-3, il 9 febbraio 1958; Carlo Galli, in Milan-Lazio 6-1, il 13 aprile 1958; Antonio Valentin Angellillo, in Inter-Spal 8-0, il 12 ottobre 1958; Kurt Hamrin, in Atalanta-Fiorentina 1-7, il 2 febbraio 1964 e quest’ultima occasione era stata anche l’unica verificatasi in trasferta. Ma il record di marcature multiple, addirittura superiori alle 5 di Pruzzo e degli altri goleador menzionati, sempre nella storia della massima serie nazionale, ugualmente a girone unico, era rappresentato dalle due sestine di Silvio Piola, in Pro Vercelli-Fiorentina 7-2, del 28 ottobre 1933, e di Omar Sivor, in Juventus-Inter 9-1, del 10 giugno 1961. Dopo la cinquina di Pruzzo, invece, bisognerà attendere 27 anni: il 5 maggio 2013, all'Olimpico, sempre in A, per la prodezza, in maglia biancoceleste, del tedesco con cittadinanza polacca Miroslav Klose, in Lazio-Bologna 6-0.

@RIPRODUZIONE RISERVATA