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16 Gennaio

Oggi, ma nel 1965, a Bonassola, in provincia di La Spezia, nella stazione ferroviaria, sulla linea ferrata Genova-Pisa, due vagoni di prima classe, carichi di passeggeri, del treno accelerato 1072, partito da La Spezia e diretto a Genova, venivano investiti dall'onda d'urto provocata dallo scoppio di 16 cassette di gelatina da miniera. I contenitori erano da 40 chilogrammi ciascuno, per 640 chilogrammi complessivi, pari a 468 netti di materiale esplosivo, denominato G.C.2, depositato in tubi da 40 centimetri di lunghezza e da 3 di diametro. Una parte dell'esplosivo, che era appena stato scaricato dal terzo carro del treno merci 6178, ed era in attesa di essere smistato, era destinato alla ditta So.Ge.Ne. di Bonassola, e la restante porzione era riservata all'impresa Collini, di Framura, altro abitato nelle vicinanze. Entrambe le società erano al lavoro nell'opera di raddoppio dei binari, in corso in quel tratto di Liguria, per conto delle Ferrovie dello Stato. Nella deflagrazione (nella foto, il titolo di prima pagina del quotidiano l'Unità, del 17 gennaio 1965) morivano 10 persone, tra operai in servizio nel cantiere, viaggiatori e ferrovieri, e ne rimanevano ferite 48. La potenza della gelatina sbalzava i corpi fin sui tetti degli edifici circostanti, oltre a causare danni alle strutture dello scalo ferroviario. Le vittime che sarà possibile identificare saranno: Renato Lagorio, Giuseppe Soss, Giulio Riccon, Ernesto Baldi, di 72 anni, la più anziana, Giovanni Bianchi, Franco Sciscio, di 28, la più giovane, Alfredo Salvatore, Franco Graffigno, Nicola Bardotti. A questo elenco dei deceduti bisogna sommare il decimo morto: una ragazza, dall'età approssimativa intorno ai 18 anni, la cui identità rimarrà ignota poiché il corpo era irriconoscibile.

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