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16 Gennaio

Oggi, ma nel 1893, a Firenze, nasceva il cantautore Odoardo Spadaro. Nel 1936, dopo il soggiorno in Francia dove, oltre ad essere paragonato a Maurice Chevalier, si esibirà al Moulin Rouge con Jeanne Bourgeois detta Mistinguette, rientrerà in Italia e dominerà la scena dello spettacolo nazionale, accompagnato dal corpo di ballo britannico delle Bluebell girls (nella foto, particolare dell'archivio di Vito Molinari), del Lido di Parigi, guidato dalla ballerina irlandese Margaret Kelly Leibovici. Verrà accolto con tripudio di applausi del pubblico in ogni apparizione, con un riconoscimento riservato generalmente alle stelle di lungo corso e di caratura internazionale. Del 1937 sarà il suo brano più popolare, Porta un bacione a Firenze, pubblicato da edizioni Cetra, caro agli emigrati, non solo dalla città fiorentina, ma in generale fuggiti per sopravvivere da ogni angolo del Belpaese e approdare in un contesto lavorativo in grado di garantire un avvenire. Questo il testo, che in ogni parola faceva presa sul sentimento del tempo: "Partivo una mattina co'un vapore/E una bella bambina gli arrivò/Vedendomi la fa: 'Scusi signore'/'Perdoni, l'è di Fiore sì lo so'/Lei torna a casa lieto bello vedo/Ed un favore piccolo gli chiedo/La porti un bacione a Firenze/Che ll'è la mia città/Ma in cuor l'ho sempre qui/La porti un bacione a Firenze/Io vivo sol per rivederla un dì/Son figlia de migrante, per questo son distante/Lavoro perché un giorno a casa tornerò/La porti un bacione a Firenze/Se la rivedo e gliene renderò/'Bella bambina' gli ho risposto allora/Il tuo bacione a casa porterò/E per tranquillità fin da quest'ora/In viaggio chiuso a chiave lo terrò/E appena giunto là, bimba ti giuro/Il bacio verso il cielo andrà sicuro/Io porti il tuo bacio a Firenze/Che ll'è la tua città ed anche ll'è di me/Porto il tuo bacio a Firenze/E mai giammai potrò scordarmi te/Sei figlia de migrante per questo sei distante/Ma sta sicura un giorno a casa tornerai/Porto il tuo bacio a Firenze/E da Firenze tanti baci avrai/Ll'è vera questa storia e se la un fosse/La fo passar per vera sol perché/So bene i lucciconi e quanta tosse/Gli a chi distante dalla patria gli è/Così ogni fiorentino che è lontano/Vedendoti partir ti dirà piano/La porti un bacione a Firenze/Jè tanto che un ci vo, si vede, io un ci sto/La porti un bacione a Firenze/Non vedo l'ora quando tornerò/La nostra cittadina, graziosa e sì carina/La c'ha tant'anni e pure la un'envecchia mai/Porti bacioni a Firenze/Di tutti i fiorentini che 'ncontrai". Il successo sarà tale da meritare la trasposizione cinematografica, che sarà datata 1955, in bianco e nero, prodotta dalla Glomer film, per la regia di Camillo Mastrocinque, con Spadaro, Marisa Merlini e Sergio Tofano come attori, musiche di Renzo Rossellini e scenografia di Alfredo Montori. Cantata e ricantata da big tricolori come Claudio Villa, il 9 ottobre 1971 Porta un bacione a Firenze verrà reinterpretata anche da Nada, nella prima puntata dell'edizione di quell'anno, la numero XV, di Canzonissima, trasmissione televisiva condotta da Corrado Mantoni e Raffaella Carrà, senza però consentirgli di accedere alla fase finale della gara canora, trasmessa su Rai 1 dal teatro delle Vittorie di Roma, che verrà vinta da Nicola di Bari con il pezzo Chitarra suona più piano.

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