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16 luglio

Oggi, ma nel 1975, a Molteno, in quel di Lecco, l'anonima sequestri sarda tentava, senza riuscirvi, di rapire il figlio di Lucio Battisti, Luca. Il bambino, di due anni, era nato il 25 marzo 1973 dalla relazione con Grazia Letizia Veronese (nella foto la coppia, in occasione del Festivalbar di Vittorio Salvetti, edizione 1970, il 2 settembre di quell'anno, ad Asiago, gara canora che Battisti aveva vinto col singolo "Fiori rosa fiori di pesco").

La donna, coetanea, ex segretaria del produttore discografico Miki Del Prete nel Clan di Adriano Celentano, era la fidanzata da quattro anni: si erano conosciuti al festival di Sanremo il 28 gennaio 1968 e si erano messi insieme l'anno successivo. Quel 16 luglio '75 l'intervento della bambinaia riusciva a sventare l'operazione malavitosa che verrà ricostruita solo parzialmente dalla stampa.

La nascita dell'erede era stata episodio fondamentale per l'avvio della deriva isolazionista del cantante, che il suo stesso carattere schivo faceva già presagire durante il crescendo della sua carriera. Il rapporto con i cronisti era sempre stato pessimo. Battisti era ossessionato dal rispetto di quella che verrà chiamata privacy. Il 26 marzo '73 la rivista "Sogno" aveva pubblicato un improbabile scoop secondo il quale Battisti avrebbe avuto un flirt con Zeudi Araya, del 1951, incantevole attrice eritrea, naturalizzata italiana, comparsa in quegli anni in pellicole dal contenuto erotico come "La ragazza dalla pelle di luna", del regista cinematografico Luigi Scattini, del 1972. E il 27 marzo due fotografi non identificati avevano fatto irruzione nella stanza della clinica ostetrica in cui si trovava la famiglia Battisti tentando di fotografare il neonato. La reazione di Battisti era stata energica, perché si era sentito violato nell'intimità, soprattutto in quel delicato momento da neo papà. Il giorno dopo, 28 marzo, delle testate giornalistiche lo aveva accusato di essere violento e timoroso, desideroso di nascondersi al mondo. Si arroccherà sempre più nella sua villa in Brianza, lasciando di fatto parlare solo la sua arte.

L'episodio del tentato rapimento rimarrà avvolto nel mistero. Verranno addotte motivazioni politiche, facendo leva sulla presunta fede fascista di Battisti, sempre contestata e data per non vera dallo stesso diretto interessato. Ed anche sul risvolto economico, benché Battisti non avesse mai sfoggiato ricchezza, anzi venisse considerato caratterizzato da proverbiale parsimonia. Ma il fantomatico rapimento sarà comunque il punto di cesura tra il ragazzo di Poggio Bustone, in provincia di Rieti, e il pubblico. Nonostante avesse sempre dichiarato apertamente di non amare grandi palcoscenici, seguirà una chiusura totale.

Battisti, classe 1943, e famiglia -"LB" e "Velezia" si sposeranno il 3 settembre 1976- inizieranno a recarsi a Londra sempre più spesso. Il 4 luglio 1980 avverrà la sua ultima apparizione televisiva, nella quale canterà, in playback, "Amore mio di provincia", nella trasmissione Music & Gasle, della televisione svizzera di lingua tedesca. La sua ultima presenza nella tv italiana, invece, veniva fatta risalire al 23 aprile 1972, nel programma "Studio 10", dove, dopo aver presentato in playback "I giardini di marzo", si era lanciato nel memorabile duetto con Mina.