TODAY

17 GIUGNO

Oggi, ma nel 1945, a Randazzo, in provincia di Catania, in contrada Murazzu Ruttu, lungo la strada statale 120, veniva ucciso, durante il conflitto a fuoco contro i carabinieri, Antonio Canepa, palermitano di 37 anni, capo, col nome di battaglia di “Mario Turri”, dell’Esercito volontario per l’indipendenza della Sicilia. Di origine genovese, era antifascista clandestino, docente di Storia delle dottrine politiche all’università catanese dal 1937, quindi in pieno regime in orbace, agente di collegamento dei servizi segreti britannici, in funzione anti nazi-fascista, tramite Herbert Rowland Arthur Nelson Hood, VI duca di Bronte.

Canepa, chiamato anche "il professore guerrigliero", punta militare avanzata del Movimento indipendentista siciliano con 500mila aderenti, era a bordo del motofurgone Guzzi 500, carico di armi dell’Evis, guidato da Giuseppe Amato Papaleo, di 21 anni. Il mezzo era stato fermato per un controllo non casuale, probabilmente per la soffiata di una spia, nel posto di blocco allestito dai rappresentanti dell’Arma. Nel cassone vi erano pure Nino Velis e Armando Romano. Poi anche Carmelo Rosano, di 22 anni, studente universitario di Economia e commercio, aiutante di campo del comandante, e Giuseppe Lo Giudice, di 18, studente ginnasiale, militanti di primo piano dell’Evis. Rosano e Lo Giudice trovavano la morte con Canepa (nella foto, particolare, le tre vittime). Nella concitazione veniva fatta esplodere anche una granata.

Canepa, ritenuto il braccio armato dell’indipendentista siciliano Finocchiaro Aprile, aveva alle spalle anche l’esperienza resistenziale da partigiano combattente, come “Tolù”, vissuta in Abruzzo. Verrà considerato più vittima di omicidio di Stato che estremista perito durante la rivolta contro il potere precostituito. Secondo una delle teorie, avanzate dagli studiosi, sulla fine prematura di Canepa vi sarebbe stato un piano messo a segno dai servizi segreti internazionali congiunti che volevano spegnere i focolai separatisti nell’isola. Questo poiché gli accordi, post secondo conflitto mondiale, di Yalta, conclusi in Crimea l’11 febbraio di quel 1945, avevano già deciso l’appartenenza della Sicilia al Belpaese. Canepa era figlio del professore universitario Pietro.  Docente lo sarà anche il figlio Antonio Enrico, nato a Genova 5 anni prima della dipartita terrena del padre. Antonio Canepa junior insegnerà Filosofia del diritto nell’ateneo genovese. Sarà pure deputato socialista, dal 1972, per tre legislature non consecutive, poi passerà a miglior vita, a 43 anni, il 31 marzo 1983, per overdose da eroina, mentre era ancora in carica come parlamentare.