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17 novembre

Oggi, ma nel 1963, a Porto Tolle, in provincia di Rovigo, cedeva l'argine difensivo della Sacca degli scardovari (nella foto uno dei tratti franati) lungo 18 chilometri e costruito nel 1963, per effetto della mareggiata. La piena del Po, a causa delle abbondanti precipitazioni, unita al vento di scirocco, combinazione deleteria quanto non frequente, dal 4 novembre precedente, sommergeva con l'acqua salmastra dell'alto Adriatico l'isola della Donzella, Cà Tiepolo, sede del municipio di Porto Tolle, Tolle e Cà Mello. Santa Giulia era l'unica frazione risparmiata dalle onde.

La Sacca degli scardovari, preziosa per la fragile economia della comunità dei pescatori, assumeva una conformazione ancora più adatta per l'allevamento dei mitili di origine protetta. Le cozze alla polesana (cotte e bagnate nel vino bianco, con limone, prezzemolo, cipolla bianca e olio extravergine d'oliva) diverranno un piatto richiesto e un volano per l'enogastronomia del posto. L'alluvione del '66 -anno in Italia abitualmente ricordato per l'allagamento di Firenze e il soccorso dei cosiddetti angeli del fango- richiamava tragicamente alla memoria degli abitanti della zona quella ancor più drammatica del 14 novembre 1951, che aveva interessato sia la provincia di Rovigo che quella di Venezia, causando 84 morti e 180mila sfollati. In località Marina 70 di Scardovari un cippo commemorativo ricorderà l'accaduto del 1966.