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18 DICEMBRE

Oggi, ma nel 1991, a Torino, la Lancia, nel gruppo Fiat dal 1969, annunciava il ritiro definitivo dalle competizioni automobilistiche. Ovvero il settore rally.

Nel quale l’impegno agonistico era iniziato nel 1951 e in 40 anni di prove era l’unica casa al mondo ad aver vinto dieci titoli iridati costruttori di categoria: 1974, 1975, 1976, 1983, 1987, 1988, 1989, 1990, 1991, 1992. E quattro campionati del mondo piloti: 1987 e 1991 con Juha Kankkunen e 1988 e 1989 con Massimo "Miki" Biasion. In mezzo c'erano stati bolidi che avevano fatto la storia delle sfide di traverso: l’Aurelia B20 di Gigi Villoresi, del 1958; la Fulvia 1.6 Coupè HF "fanalone" di Sandro Munari, del 1968; la iconica Stratos HF, motorizzata Ferrari, sempre di Munari, del 1970; la Rally 037 di Attilio Bettega, del 1983, la Delta S4, la prima a trazione integrale, del 1985 con la morte di Henri Toivonen, a Castirla, il 2 maggio 1986, carbonizzato col navigatore Sergio Cresto, al Tour de Corse 1986, sulla discesa del Col d’Ominada, lutto che si aggiungeva allo schianto mortale di Bettega, perito il 2 maggio 1985, a Zerubia, durante il Tour de Corse di quell’anno.

La decisione del 18 dicembre 1991, che causava enorme amarezza tra gli appassionati di motori, avveniva proprio quando la Lancia era all’apice del successo planetario e aveva vinto tutto. Il ritiro era per dare spazio in pista all’Alfa Romeo, nel campionato italiano superturismo, che nascerà il 15 marzo 1992, sul circuito di Monza, e che nello stesso anno sarà assegnato a Nicola Larini, che era anche collaudatore Ferrari in Formula 1, su Alfa Romeo 155 GTA.

Il marchio fondato, da Vincenzo Lancia, il 27 novembre 1906, nella città sabauda, lasciava macchine, piloti, pezzi di ricambio e supporto dell’officina Abarth per lo sviluppo tecnico al principale sponsor, la storica fabbrica torinese di liquori Martini. Che, attraverso la scuderia milanese Jolly club, creata nel 1957 da Mario Angiolini, proseguirà l’esperienza nelle gare da privati, in versione non ufficiale. Che iscriverà le Delta HF integrale 16 valvole evoluzione del finlandese Kankkunen e del francese Didier Auriol al mondiale. E ci sarà anche la comparsa del livornese Andrea Agnini al Rally di Sanremo 1992, primo il 15 ottobre, e del transalpino Philippe Bugalski, al Tour de Corse 1992, ad Ajaccio, terzo il 5 maggio.

Kankkunen aveva fatto suo proprio il mondiale 1991, che era la sua terza coppa del mondo piloti, conquistata dopo quella del 1986, con la Peugeot 205 turbo 16, e del 1987, con la Lancia Delta HF 4wd. Poi vincerà ancora il mondiale piloti nel 1993, con la Toyota Celica Twin-Cam turbo. Nel dettaglio in quel 1991 Kankunnen, col team Martini Racing, sorto nel 1968 per la Formula 1, aveva primeggiato: al Safari Rally (nella foto, particolare, in azione) l’1 aprile, tra Kenya, Uganda e Tanzania; l’Acropolis Rally, il 5 giugno, ad Atene; al Rally dei Mille laghi, il 25 agosto, a Jyväskylä in Finlandia; al Rally d’Australia, il 24 settembre; al Rac Rally, il 27 novembre, ad Harrogate, in Gran Bretagna.