Spezia-Pescara: doveva essere la gara di Luca D’Angelo

Prima la promozione sfiorata con lo Spezia, poi l’esonero: il tecnico pescarese oggi davanti alla tv
PESCARA. Sarebbe stata la sua partita, la partita di Luca D’Angelo, il tecnico pescarese che ha iniziato la stagione alla guida dello Spezia dopo la finale play off persa al Picco contro la Cremonese. Una mazzata per l’allenatore classe 1971 e per gli Aquilotti. Una delusione dalla quale nessuna delle parti in causa si è più ripreso. In estate la conferma di D’Angelo non è stata tanto scontata. Più per volere del pescarese, sotto contratto fino al 2027, che del club ligure. D’Angelo ha parlato con il Modena, ma non ha raggiunto l’accordo economico con il ds Catellani che poi ha scelto Sottil. Solo quando il mosaico delle panchine si era in gran parte definito la conferma di D’Angelo a La Spezia è stata ufficializzata. Un matrimonio proseguito in maniera non molto convinta. E da qui sono nati tutti i problemi con la squadra che doveva lottare per la promozione diretta in A che ha avuto una falsa partenza. Tal mente deludente che la panchina è iniziata a scricchiolare. E quando sembrava sul punto di saltare ecco il colpo di reni che non t’aspetti con la trasferta di Avellino che diventa fonte di rilancio grazie a una vittoria netta e convincente agevolata dalla superiorità numerica. Ma l’ombra di Roberto Donadoni già aleggiava sulla panchina spezzina. E così, a novembre, la sconfitta di Monza gli è stata fatale. Un passo falso determinato da un errore del portiere Sarr. Probabilmente, D’Angelo era il meno colpevole, ma la scelta era stata già presa con il ritorno di Roberto Donadoni assente da anni nel calcio professionistico italiano. E così tra una lasagna e l’altra oggi Luca D’Angelo vedrà Spezia-Pescara dal divano di casa. La sua partita.

