18 dicembre

Oggi, ma nel 1939, a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, al terzo piano dell’abitazione al civico 11 di corso Camillo Benso conte di Cavour, Leonarda Cianciulli, che sarà detta “La saponificatrice”, di 45 anni, uccideva Ermelinda Faustina Setti, conosciuta come “La Rabitti”, di 73, la prima delle tre vittime di uno degli assassini seriali destinati a diventare tristemente noti nella storia criminale del Belpaese. La malcapitata veniva fatta fuori a colpi d’ascia, sezionata in nove parti poi sciolte con 7 chilogrammi di soda caustica e in parte smaltita nel limitrofo pozzo nero e un po' utilizzata per confezionare saponette e candele. Il sangue, invece, raccolto in un catino, veniva unito a margarina, farina, latte, uova, cioccolato e trasformato in pasticcini serviti anche alle amiche e al figlio Giuseppe, studente universitario di Lettere a Milano. Originaria di Montella, in quel di Avellino, maritata con Raffaele Pansardi, di Lauria, in quel di Potenza, impiegato dell’ufficio del Registro, aveva avuto 14 delle 17 gravidanze finite luttuosamente: ciò ne aveva, verosimilmente, condizionato la psiche, già particolarmente influenzata da magia, chiromanzia, astrologia, spiritismo e sortilegi. Come la stessa Cianciulli dettaglierà nel suo controverso memoriale da 800 pagine. Verrà arrestata il 3 marzo 1941, dopo aver assassinato e fatto finire nel suo calderone anche Francesca Clementina Soavi, di 55, il 5 settembre 1940, e Virginia Cacioppo, di 59, il 30 novembre 1940. Nel contesto del secondo conflitto mondiale. In tutti e tre i casi agiva e agirà anche per rubare risparmi e proprietà delle sventurate. Beni il più delle volte rivenduti per monetizzare. Per ciascuna delle poveracce aveva escogitato una trappola. Il 20 luglio 1946, in primo grado, a Reggio Emilia, verrà condannata, a 30 anni di carcere e al ricovero per almeno 3 anni in manicomio criminale. Dopo essere stata valutata affetta da seminfermità di mente su perizia di Filippo Saporito, psichiatra dell’università di Roma e direttore del frenocomio di Aversa. La pena diverrà definitiva, il 26 maggio 1948, dopo il passaggio in Corte di Cassazione. Il figlio Giuseppe Pansardi, invece, verrà assolto con formula piena. La Cianciulli morirà, il 15 ottobre 1970, per ictus cerebrale, a 76 anni, nell’ospedale dei pazzi di Pozzuoli (nella foto, particolare, le sue foto segnaletiche tre mesi prima del decesso, custodite insieme alla documentazione sul suo caso nell’Archivio di Stato di Napoli). Dall'inizio del 1949 alcuni attrezzi utilizzati per sopprimere le prede verranno esposti nel singolare Museo criminologico di via del Gonfalone 26 a Roma, che chiuderà "temporaneamente" l’1 giugno 2016. Da ultimo, il 24 febbraio 2025, verrà annunciata la lavorazione di “The Soap Maker”, film della regista francese Claire Denis pensato come sorta di remake del lungometraggio di successo “Gran bollito”, di Mauro Bolognini, che verrà proiettato nelle sale cinematografiche dal 24 novembre 1977, con Shelley Winters, Renato Pozzetto, Alberto Lionello e Max von Sydow.
