#TODAY

18 Gennaio

Oggi, ma nel 1951, a Comacchio, in provincia di Ferrara, nel corso della manifestazione di protesta popolare promossa, dal 17 al 19 gennaio, contro il generale supremo Usa Dwigth Eisenhower, che era il primo comandante in capo della Nato, nonché futuro 34° presidente statunitense, in visita in Italia, e per le precarie condizioni dei braccianti agricoli, per la repressione armata attuata dai carabinieri, all’incrocio fra corso Giuseppe Garibaldi e via Nino Bonnet, rimaneva ucciso sul colpo il bracciante Antonio Fantinuoli, di 61 anni. E contestualmente erano ridotti in fin di vita i contadini Gaetano Farinelli, di 40, ed Eros Bonazza, di 17. La tensione era alta in tutto il Belpaese e i cortei erano stati organizzati in diverse città. Particolarmente affollato era quello di Roma, al Colle Oppio, caratterizzato dal comizio del deputato comunista Giuseppe Di Vittorio, scortato da rappresentanti della Cgil, che tuonava contro Eisenhower, rappresentante del 33° presidente americano Harry Truman. Ma il caso di Comacchio era destinato a balzare alla cronaca nazionale sulle prime pagine dei quotidiani in edicola il giorno successivo (nella foto, particolare di una delle scritte apparse su un caseggiato a Comacchio, il giorno antecedente la rivolta, tratta dalla prima pagina del quotidiano comunista "l'Unità", ma dello stesso 18 gennaio 1951). A Piana degli Albanesi, in quel di Palermo, nello stesso 18 gennaio 1951, quanti si erano riuniti per manifestare in favore della pace e contro la visita del generale Matthew Ridgway, comandante supremo delle forze Alleate e destinato a prendere il posto di Eisenhower al vertice della Nato, venivano caricati dai carabinieri, che lanciavano anche bombe lacrimogene. In quel contesto concitato veniva freddato, con un colpo di moschetto Beretta d'ordinanza, il bracciante Damiano Lo Greco. La sera stessa l'Italia appariva in stato d'assedio da parte dei militari e 26 persone venivano tratte in arresto per aver dimostrato il loro dissenso e soprattutto perché considerate colpevoli degli incidenti avvenuti su e giù per lo Stivale. Il processo contro di loro, che si concluderà il 12 febbraio 1952, sancirà l'assoluzione di tutti gli imputati, in onore del principio di libera espressione. Ad Adrano, in quel di Catania, il giorno precedente ai fatti di Comacchio e di Piana degli Albanesi, il 17 gennaio 1951, era stato fatto fuori, nella medesima modalità, sempre da parte di esponenti delle forze dell'ordine che non verranno sottoposti a iter giudiziario, il bracciante e sindacalista Cisl Girolamo Rosano, di 19 anni, sempre nel corso di una manifestazione pacifista anti Nato in Europa. L'1 luglio 1950 le forze armate a stelle e strisce erano sbarcate in Corea. Quella guerra, che progrediva violentemente, coinvolgeva anche altre nazioni inglobate nello schieramento Nato. In quel frangente appariva altamente probabile l’invio di truppe italiane a combattere. E una moltitudine di cartoline rosa, quelle utilizzate per il richiamo alle armi, era già stata inviata a giovani che erano in congedo militare. Si paventava la mobilitazione: tra preoccupazioni crescenti e paure che lievitavano temendo l'arrivo del terzo conflitto mondiale.

@RIPRODUZIONE RISERVATA