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2 GENNAIO

Oggi, ma nel 1944, a Dronero, in provincia di Cuneo, si consumava la rappresaglia dei soldati nazisti e dei militi della guardia nazionale repubblicana che giungeva dopo l’uccisione del farmacista e commissario del locale fascio di Salò Oreste Millone, che era stato freddato da resistenti del saluzzese insieme alla compagna Anna Albenga, nella notte tra il 30 e il 31 dicembre precedente.

L'anno nuovo iniziava con la furia delle camicie nere e delle SS che costava la vita a 10 persone, scelte tra partigiani e tra civili inermi. Poi altri 5 malcapitati venivano catturati e deportati nel campo di sterminio di Mauthausen, in Austria. Ovvero: l’avvocato Pietro Allemandi, ultimo sindaco eletto democraticamente a Dronero prima dell’avvento del regime fascista, in carica fino al 1926, che morirà il 23 aprile successivo, a Gusen; il tipografo e giornalista Giovanni Lantermino, direttore del giornale giolittiano “Il Progresso della Valle Maira”, che morirà il 23 novembre 1944, ad Hartheim; il suo collaboratore, il tipografo Cristoforo Coalova, che morirà il 13 aprile ’44, a Gusen; l’industriale Magno Marchiò, che morirà il 23 aprile 1945, a Gusen; Giuseppe Lugliengo, che morirà il 27 luglio 1944, a Mauthausen (nella foto, particolare, la lapide commemorativa posta dall’amministrazione municipale di Dronero nel luogo dell’arresto).

Per ricordare il loro sacrificio estremo, il 13 gennaio 2020, verranno posizionate dal Comune anche 5 pietre d’inciampo, in vari punti strategici di Dronero. I 10 fucilati, giustiziati senza processo sotto l’ala del teatro, in via IV novembre, erano, invece: Antonio Arnaudo, Costantino Arnaudo, Paolo Arnaudo, Giuseppe Lombardo, Giovanni Antonio Acchiardi, Lorenzo Migliore, Giovanni Ricciardi, Chiaffredo Rinaudo, Battista Torrione e Stefano Isaia, che in realtà veniva passato per le armi in via XXV aprile.

Lo stendardo municipale di Dronero verrà insignito della medaglia d’oro al merito civile per il contributo apportato alla lotta di Liberazione. Tutta la vicenda del 2 gennaio 1944, che rientrerà di diritto tra gli accadimenti menzionati nell’Atlante delle stragi nazifasciste perpetrate nel Belpaese, verrà raccontata pure nel volume, scritto da Nadia Biando e da Sergio Declementi, che sarà intitolato “Dronero. I deportati politici. La rappresaglia del 2 gennaio 1944”, che verrà edito dall’associazione culturale ‘Il Maira’, di Dronero, nel 2016.