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2 marzo

Oggi, ma nel 2000, a Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, nella pizzeria Euro 2000 (nella foto l'esterno del bar proprio dopo l'esecuzione e durante i rilievi da parte delle forze dell'ordine), il gruppo di fuoco facente capo al boss della 'ndrangheta di Cutro Nicolino Grande Aracri, appartenente alla omonima cosca, guidato dal killer Vito Martino, uccideva il pregiudicato Franco Arena, di 39 anni, facente parte del gruppo malavitoso locale con lo stesso cognome, per un presunto regolamento di conti in seguito ad uno sgarro verificatosi tra esponenti di fazioni criminali rivali che si contendevano il predominio sul territorio calabrese.

Nello scontro armato, avvenuto a colpi di lupara caricata a pallettoni, veniva fatto fuori, per errore, Francesco Scerbo, di 29, volto noto in città, sia per il suo ruolo di volontario dell'Unitalsi cittadina, ma soprattutto per essere il figlio di Giuseppe, già presidente onorario dell'istituzione cattolica deputata ad accompagnare invalidi e malati in pellegrinaggio nel santuario della Madonna di Lourdes, e per 40 anni medico condotto e punto di riferimento sanitario di Isola Capo Rizzuto. Francesco Scerbo, da sempre estraneo alle questioni mafiose, semplicemente si trovava nel posto sbagliato nel momento meno opportuno.

Nella sparatoria veniva ferito anche un altro avventore occasionale del ristoro, Pasquale Arena, dirigente municipale e non parente di Franco Arena, quindi anche lui non legato al conflitto per la supremazia fuorilegge. Sia Nicolino Grande Aracri che Vito Martino, l'8 luglio 2019, verranno condannati, in via definitiva, all'ergastolo per il duplice omicidio di Isola Capo Rizzuto del 2 marzo 2000, nell'ambito del più articolato processo per l'operazione "scacco matto".