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20 GIUGNO

Oggi, ma nel 1859, a Perugia, in Porta San Pietro, l’esercito pontificio, di Papa Pio IX, guidato dal colonnello Antonio Schmidt d’Altorf, che contava su 2mila soldati, massacrava i civili che supportavano gli insorti, comandati da Carlo Bruschi, del 14 giugno precedente. Questi ultimi si erano schierati contro il pontefice e il governo dello Stato della Chiesa di Roma e a favore dell'affidamento della reggenza al re di Sardegna, Vittorio Emanuele II.

Lo scontro iniziale aveva già causato 90 morti tra gli zuavi vaticani e 70 tra i rivoltosi. Ma a questo computo si aggiungerà la mattanza della gente comune, il cui numero non verrà reso noto con precisione, ma sarà stimato approssimativamente intorno alle mille vittime.

Il giorno dopo, 21 giugno, data della ricorrenza della elevazione al soglio pontificio del cardinale Giovanni Mastai Ferretti, avvenuta nel 1846, i vincitori banchetteranno, alla locanda Buranelli di Perugia, anche per festeggiare la promozione al grado di generale di Schmidt d’Altorf.

La vicenda del 20 giugno 1859 sarà una delle più tristi del Risorgimento nazionale. Il poeta Giosuè Carducci esprimerà, nel sonetto intitolato "Per le stragi di Perugia", che berrà pubblicato nella sua raccolta "Juvenilia", edito da Zanichelli di Bologna nel 1906, tutto il suo disappunto per l’incompatibilità tra gli insegnamenti di Gesù Cristo e la repressione della rivolta popolare nel sangue.

In occasione del 50° anniversario, nel 1909, il 20 giugno, verrà inaugurato il monumento commemorativo, realizzato dallo scultore Giuseppe Fringuelli. Sarà composto dal basamento in stile classico, con sopra la colonna corinzia e in cima il braciere ardente, allegoria del sacrificio dei caduti. Nel lato rivolto a nord, vi saranno raffigurati due ignoti popolani, scolpiti senza divisa (nella foto, particolare), nell’atto di resistere all’ingresso delle truppe papaline in città. Nel lato sud, troverà posto il grifo di Perugia intento a schiacciare con un artiglio la tiara del capo della Chiesa, a significare la fine del potere temporale dei successori di San Pietro, mentre, con l’altro artiglio stritolerà la tirannia simboleggiata dall’Idra, indomabile serpente mitologico.

Il monumento, col suo simbolismo, sarà scelto, nel 1961, il 24 settembre, dal leader nonviolento perugino Aldo Capitini, quale punto di partenza per la prima edizione della Marcia della pace Perugia-Assisi, manifestazione destinata a diventare iconica.