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20 MAGGIO

Oggi, ma nel 1859, a Montebello, in provincia di Pavia, le truppe franco piemontesi, comandate dall’imperatore transalpino Napoleone III, vincevano su quelle austriache, guidate dal feldmaresciallo Ferenc Gyulai, nella prima battaglia decisiva della seconda guerra d’indipendenza (nella foto, particolare, un momento del combattimento nella litografia di Saverio Pistolesi, realizzata nello stesso 1859). Preludio fondamentale all’unificazione nazionale e alla nascita del regno d’Italia, il 17 marzo 1861.

I franco-piemontesi impegnavano 6.800 fanti, 800 cavalleggeri e 12 cannoni. Ma fondamentale era l’azione della cavalleria leggera del regno di Sardegna, sorta dopo l’esperienza della prima guerra d’indipendenza, nel 1848-1849, posta agli ordini del colonnello Maurizio Gerbaix de Sonnaz, che per il suo valore militare in quello scontro verrà insignito della medaglia d’oro. La formazione a sua disposizione era composta dai reggimenti Novara, Aosta e Monferrato, che, schierata a rinforzo di una divisione francese, con ripetute cariche, riusciva a respingere il V corpo d'armata austriaco.

Il 16 settembre successivo, nella vicina Voghera, verrà costituito il reggimento Cavalleggeri di Montebello, che il 6 giugno 1860 diverrà dei Lancieri di Montebello. Quest'ultimo, nel periodo 1861-1863, sarà molto attivo nella repressione del brigantaggio in Capitanata, area corrispondente all'incirca alla futura provincia di Foggia, in Abruzzo e in Molise.

Quel 20 maggio 1859, a Montebello, gli asburgici potevano fare affidamento su 21mila fanti, 1.150 cavalleggeri, 72 cannoni. Ma a pesare negativamente sul loro conto era il pessimo coordinamento militare, l’esitazione degli armati, il minimo impiego della cavalleria e dell’artiglieria. Le perdite ammontavano a: 92 morti, 529 feriti e 69 prigionieri, per i francesi; 17 morti, 31 feriti e 3 dispersi, per i piemontesi. Quanto agli austriaci, il conteggio era di: 331 vittime, 785 feriti, 307 dispersi.

Il 3 giugno 1859 il poeta Giosuè Carducci dedicherà al trionfo il componimento in versi intitolato proprio Montebello, che poi confluirà nella raccolta Juvenilia, edito da Zanichelli, di Bologna, nel 1880. Località che anche nel toponimo, diverrà Montebello della battaglia, con decreto del presidente della Repubblica italiana Giovanni Gronchi del 21 gennaio 1958 numero 145.

Tutta la vicenda verrà ricostruita da Fabio Fiorentin e Marco Greghi, nel libro intitolato “Montebello 20 maggio 1859. L’alba di una nazione”, che verrà pubblicato dalla libreria editrice Ritter, di Milano, nel 2012.