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21 APRILE

Oggi, ma nel 1982, a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, in via Andolfi, alle 23, veniva assassinato, con 11 colpi di arma da fuoco, da un commando composto da quattro sicari presumibilmente appartenenti alla Camorra, lo studente Luigi Cafiero, di 18 anni, che era in macchina in compagnia della fidanzata Anna Maria Tempestoso.

L'omicidio era dettato da uno scambio di persona, veniva infatti confuso con tale Antonio, evidentemente con pendenze verso i malavitosi, la cui vera identità non verrà appurata. L'errore nella designazione della vittima salterà fuori dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Luigi Maiolino, nel 1993.  Ma gli esecutori materialmente indicati dal pentito verranno assolti perché la fonte non verrà reputata attendibile.

Cafiero -le cui generalità compariranno inizialmente sui giornali, tra i quali il quotidiano torinese “La Stampa” del giorno dopo, 22 aprile, come Luigi Pasieri di 20 anni, prima di essere correttamente modificate- era iscritto all’ultimo anno del liceo scientifico locale "Pitagora", prossimo a sostenere gli esami di maturità, e aveva superato le prime prove per arruolarsi tra i sottufficiali dei carabinieri. Ad incoraggiarlo era stato il maresciallo dell’Arma Luigi D’Alessio, di 42 anni, comandante operativo della stazione della Benemerita di Torre Annunziata.

Militare che però era morto, l’8 gennaio precedente, nella sparatoria di via Roma, sempre a Torre Annunziata, contro Antonio Vangone, verosimilmente legato al clan di Raffaele Cutolo, nella quale era stata freddata anche Rosa Visone, di 16 anni, centrata da uno dei proiettili vaganti. La ragazza di Cafiero veniva ferita da 5 proiettili, ma riusciva a sopravvivere. I compagni di scuola del defunto, affranti nel vedere il banco rimasto vuoto, scrivevano una accorata lettera, indirizzata alle autorità della zona, per denunciare l’assurdità di quella fine in una “società che rimane inerte anzi è quasi complice di tutto questo, rifugiandosi dietro operazioni illusorie”.

Nel 2013, in concomitanza con l’anniversario del delitto rimasto senza un colpevole assicurato alla giustizia (nella foto, particolare, la lapide commemorativa), l’amministrazione municipale di Torre Annunziata, guidata dal primo cittadino Giosuè Starita, intitolerà alla memoria di Cafiero il largo ristrutturato nel problematico rione Penniniello.