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21 dicembre

Oggi, ma nel 1992, a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, veniva ritrovato il corpo senza vita di Marco Meldolesi, odontoiatra, di 23 anni, di Renzano di Salò, in provincia di Brescia, ucciso con un colpo di pistola calibro 7,65 alla tempia. Nello stesso giorno, a Carzago di Calvagese della Riviera, sempre nel bresciano, veniva rinvenuto il cadavere del padre di Marco, Giorgio, rappresentante di materiale e di macchinari per odontotecnici, di 42 anni, freddato nello stesso modo del figlio. In entrambi gli omicidi mancavano i bossoli dei proiettili: questo lasciava presupporre che l'esecuzione fosse stata portata a termine da un esperto di armi.

Il 4 gennaio successivo, tra Prevalle e Gavardo, lungo la passeggiata della Gavardina, sempre nel bresciano, verrà scoperto un altro morto, altrettanto collegato al duplice delitto, quello di Riccardo Persavalli, titolare della concessionaria di automobili Audi e Volkswagen di Villanova sul Clisi, sempre in quel di Brescia, di 43 anni, ritenuto il principale sospettato della soppressione dei due Meldolesi. In quest'ultimo caso si tratterà di suicidio, portato a termine con un congegno artigianale, a forma di penna, ma in grado di sparare a distanza ravvicinata grazie ad un percussore, costruito dallo stesso Persavalli, appassionato di armi. Presumibilmente si trattava dell'attrezzo mortale, utilizzato anche per spedire al campo santo i due Meldolesi, che verrà rinvenuto dai sommozzatori del nucleo dei Vigili del fuoco del Garda nelle acque del Chiusi.

Tutti e tre i defunti erano testimoni di Geova. Nessuno verrà assicurato alla giustizia, né verrà individuato il vero colpevole di quello che gli organi di stampa locali etichetteranno come il "giallo di Natale". Il movente verrà ipotizzato, da magistratura e forze dell'ordine, in un estremo regolamento di conti ordinato da nomadi della zona truffati dai due Meldolesi che avevano acquistato da loro e non pagato una fornitura di oro rubato, utilizzato per realizzare protesi dentali. Il 23 settembre 2019, nel cimitero di Gavardo, verrà profanata la tomba (nella foto la bara squarciata) di Francesco Persavalli, fratello di Riccardo, benzinaio, morto di malattia nel 2001, a 63 anni,