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21 Gennaio

Oggi, ma nel 1911, a Montecarlo, nel principato di Monaco, si disputava la prima edizione del Rally omonimo, che terminerà, il 25 gennaio successivo, con la vittoria del francese Henri Rugier, già ciclista, centauro e asso dell'aviazione, su Turcat-Mery 25 hp (nella foto, il pilota, con giacca e cravatta, meccanico e vettura proprio in quell'occasione). La gara automobilistica, con partenza da Parigi, come nel caso di Rugier, Bruxelles, Ginevra, Vienna e Berlino, era organizzata da Anthony Noghes, figlio del presidente dell'Automobile club monegasco Alexander Noghes, che a sua volta prenderà il posto del genitore al vertice del sodalizio delle quattro ruote. L'impulso a promuovere la manifestazione motoristica era giunto dal principe Alberto I Grimaldi, sul trono dal 10 settembre 1889 al 26 giugno 1922, già dal 1909, d'intesa con l'istituzione antecedente l'Automobile club. Tra le 20 macchine iscritte figurava anche la Fiat 18-24 hp, guidata dall'austriaco Robert Knapp, partito dalla capitale asburgica e giunto a tagliare il traguardo in settima piazza nella classifica generale. La fabbrica torinese aveva fatto uscire dallo stabilimento di corso Dante il modello sostitutivo della 16-20 hp, prodotta dal 1903 in 691 esemplari, nel 1908, in 430 pezzi, con motore da 4500 centimetri cubici di cilindrata. Oltre alla Landaulet della fabbrica della famiglia Agnelli risultava iscritto un altro bolide tricolore, la 12 hp della milanese ditta Edoardo Bianchi, affidata al tedesco Otto Welzel, messosi al volante dalla capitale germanica, ma mai giunto a completare il tracciato prestabilito. Per avere un italiano primo classificato bisognerà attendere il 1972, quando in quella edizione sarà il pilota Sandro Munari, in coppia con il navigatore Mario Mannucci, su Lancia Fulvia 1.6 hf ad avere la meglio. In realtà, nel 1954, il monegasco Louis Chiron, su Lancia Aurelia gt, aveva trionfato insieme al secondo Ciro Basadonna, di Torino, tecnicamente, benché non guidatore, era quindi lui il primo azzurro a salire sul gradino più alto del podio.

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