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21 Novembre

Oggi, ma nel 1947, a Partinico, in provincia di Palermo, i banditi Antonio Guarino e Antonino De Lisi, appartenenti alla banda Cassarà-Labruzzo, che agiva nel territorio al confine con l'area riservata all'azione malavitosa del più noto bandito Salvatore Giuliano, ferivano, a colpi di arma da fuoco, il tenente colonnello dei carabinieri Luigi Geronazzo, comandante della compagnia cittadina dell'Arma, che morirà il 29 novembre successivo per i postumi della sparatoria. I due malviventi si autoaccuseranno dell'omicidio il 29 luglio 1949. Fino a quella data la soppressione del militare veniva attribuita a Giuliano (nella foto) anche perché l'alto ufficiale era da tempo sulle tracce del latitante di Montelepre. Erroneamente verrà poi raccontato un episodio, datato nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 1947, verosimilmente accaduto sempre a Partinico, nel quale lo stesso principale responsabile della strage di Portella della ginestra, del primo maggio '47, da 14 morti, sarebbe addirittura sceso dal suo nascondiglio sui monti per cercare il colonnello Geronazzo, parlarci e poi freddarlo davanti a un bar. Questo anche perché Giuliano da tempo aveva preso di mira gli uomini in divisa del distaccamento locale dei carabinieri di Palermo. Caccia al contrario che aveva per obiettivo anche la soppressione del colonnello Ugo Luca, che rimarrà ferito nell'attacco del 19 agosto 1949 a Bellolampo-Passo di Rigano, imboscata che costerà la vita a sette rappresentanti della Benemerita. Geronazzo, che già era stato insignito di due medaglie d'argento al valor militare e di una di bronzo per le operazioni messe a segno nel corso della sua carriera verrà onorato di una terza medaglia d'argento, sempre al valor militare, ma alla memoria, proprio per l'estremo sacrificio. Dal 22 giugno 2005 la caserma dei carabinieri di Colorno, in provincia di Parma, città dove la vittima era nata nel 1897, sarà a lui intitolata.

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