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23 DICEMBRE

Oggi, ma nel 2002, a Sant’Anna di Veroli, in provincia di Frosinone, nel giorno dell’antivigilia di Natale, Enrico Gatta, autotrasportatore di 50 anni, tornato da Milano, nella casa di via Mole Bisleti per festeggiare il 24 e il 25 dicembre, dopo aver guidato tutto il giorno col suo camion, uccideva, a colpi di fucile da caccia, la compagna Valentina Rossano, di 43, e il primogenito Paolo Gatta, di 14. Che, per motivi di gelosia di lei, lo avevano accusato, per l’ennesima volta, di essere un traditore e di avere avuto altri rapporti con altre donne.

Il duplice omicidio, che il killer, già stanco e provato per i chilometri macinati sul mezzo pesante, consumava, preso da raptus, dopo essere andato a prendere l’arma a casa del padre, avveniva davanti agli occhi di Lina Gatta, la figlia di 5 anni, che si salverà perché riuscirà a rifugiarsi in casa dei vicini. Le due vittime, dopo essere state raggiunte da un colpo a testa, venivano centrate ulteriormente in strada con altri due proiettili: moriranno durante il trasporto in ospedale.

L’assassino, reo confesso, si consegnerà ai carabinieri aspettandoli nella propria abitazione. I rappresentanti dell’Arma lo porteranno davanti al sostituto procuratore della Repubblica Vittorio Misiti. Il fatto di sangue avrà molto risalto mediatico, non solo a livello locale. Gatta verrà condannato a 20 anni di carcere e rinchiuso nella casa circondariale “Giuseppe Pagliei” di Frosinone.

La piccola Lina verrà affidata alla tutela di parenti, residenti in provincia di Roma. Enrico Gatta morirà, il 26 dicembre 2018, giorno di Santo Stefano, a 67 anni, a San Giuseppe le Prata, bivio per Sant’Anna, sempre a Veroli, schiantandosi contro una recinzione, alle 5.30 di mattina, con la sua Fiat Uno rossa (nella foto, particolare), dopo aver avuto un infarto al volante. In concomitanza con le festività il cadavere verrà portato nell’obitorio del nosocomio “Fabrizio Spaziani” di Frosinone e il funerale verrà celebrato, il 7 gennaio successivo, nella chiesa di Sant’Anna di Veroli.

Al decesso Gatta sarà uscito di prigione dal giugno precedente, dopo aver trascorso 16 anni di carcere. Il suo caso verrà inserito, a pagina 183, tra i “Family mass murder”, trattati da Enrico Delli Compagni, tra quelli, definiti “di scuola”, analizzati nel volume a cura di Anna Maria Casale, Paolo De Pasquali, Maria Sabina Lembo, intitolato “Profili criminali e psicopatologici del reo”, che sarà pubblicato da Maggioli editore, di Sant’Arcangelo di Romagna, nel 2014.